Benvenuti nel blog dei "lettori" della Pertini.
Qui ragazzi ed insegnanti condivideranno libri, articoli e, a grande richiesta, anche films.
"Spizzicare" vuol dire "assaggiare e far assaggiare" libri, sensazioni, significati, messaggi....
L'"assaggiare" implica il gustare e farlo insieme è ancora meglio!!!!!
Le regole di partecipazione sono semplici:
- rispettare ciò che scrivono gli altri magari commentando
- inserire attraverso il proprio post una recensione chiara e non troppo lunga di ciò che si vuole "spizzicare"
- firmare sempre i propri post anche indicando la propria classe
- accettare consigli ed eventuali divieti dal docente moderatore
- il docente moderatore non corregge i post, quindi i creatori hanno la responsabilità dei loro errori, per questo il blog è anche luogo di esercizio di scrittura
Grazie prof per avere creato questo blog per informatizzare e condividere le nostre idee su film e libri letti,
RispondiEliminaCi sarà molto utile anche per conoscere e approfondire i generi letterari che affronteremo durante l’anno.
Inseriro a breve due recensioni su un film di fantascienza e uno di fantasia: Io sono leggenda e Jumanji
Prego. Ora ragazzi tocca a voi far "vivere" questo luogo di recensioni, rispettando le regole. Ricordate sempre di firmare i vostri post e di rispondere subito sotto il commento che vorrete "ricommentare"
EliminaQuesto libro letto durante le vacanze mi è piaciuto e voglio farvelo "assaggiare" anche a voi, buona lettura!
RispondiEliminaRoald Dahl, il GGG, Salani gl’istrici, Milano, 1982, 222 pp
Questo libro narra l’interessante storia che vede protagonisti Sofia e il GGG (Grande Gigante Gentile) . Tutto ha inizio quando Sofia, dalla sua stanza situata in un collegio per orfani, vede questa strana ombra muoversi fuori dalla finestra. Solo dopo, la piccola orfanella capisce di avere davanti un enorme Gigante con in mano una tromba e nell’altra una borsa. Allora, visto che non si doveva sapere l’esistenza di queste creature, il GGG decise di portare con lui Sofia nella sua caverna nel Paese dei Giganti. Infatti lui non era l’unico gigante sulla terra, ma vi erano altre mostruose creature in quel terrificante Paese, lui però era l’unico gigante buono. Arrivati nella sua tana, Sofia ancora spaventata, cominciò a fare qualche domanda al GGG il quale rispose con le sue parole ortograficamente sbagliate (perché non era mai andato a scuola). Grazie alle domande Sofia scoprì molte più cose sul GGG come il fatto che aveva orecchie smisuratamente grandi che gli permettevano di sentire qualsiasi cosa a qualunque distanza; scoprì anche l’esistenza dei “Cetrionzoli” cibo con cui si nutriva il GGG e infine scoprì che lui, ogni sera andava nelle camere dei bambini per soffiarci sogni. Purtroppo scoprì anche cose brutte, come l’esistenza di altri giganti ancora più maestosi del GGG che, al contrario suo, si nutrivano di bambini. Sofia, spaventata e decisa, volle fare qualcosa per salvare l’umanità da queste creature e, dopo tanti tentavi falliti di convincere il GGG, all’ultimo ci riuscì. Pianificarono il piano che consisteva nel far sognare alla regina di Inghilterra quel che succedeva ora nel Mondo in modo che lei al suo risveglio, leggendo tutte le scomparse sui giornali e con Sofia, che si sarebbe posizionata sul balcone, come testimonianza avrebbe chiamato l’esercito per mettere fine a questa cosa. Dopo aver mescolato i sogni per creare quello voluto, partirono per l’Inghilterra dove il piano funzionò. La regina allora decise di inviare alcuni soldati nel paese dei Giganti guidati dal GGG per catturarli. Anche questa missione, anche se con qualche rischio i vita, funzionò e i nove maestosi Giganti furono messi in una buca cosi profonda che non vi era nessun modo per uscirne. A Sofia e al GGG furono donate molte medaglia e il GGG divenne lo scrittore di un libro: questo libro.
Questo libro è un romanzo di avventura in cui i personaggi sono descritti molto fisicamente, infatti Sofia è raffigurata come una bimba bionda con grossi occhiali tondeggianti e che in quasi tutta la storia indossa la sua camicetta da notte. Il GGG invece indossa abiti piuttosto “rozzi” ed è raffigurato con grandi orecchie e una sua grande caratteristica interna ovvero il fatto di essere buono. Le sequenze sono principalmente dialogate soprattutto quando Sofia fa domande al GGG. Il narratore è in terza persona onnisciente. I luoghi sono mimetici e il finale è un lieto fine.
Il messaggio di questo libro secondo me risale da un detto “Non giudicare un libro dalla copertina” infatti il gigante buono in questo libro, dall’aspetto fa paura ma se lo conosci a fondo come ha fatto Sofia è una bravissima persona. Inoltre un altro messaggio è quello che anche e persone più diverse possono essere amiche.
Il mio parere su questo libro è molto positivo poiché da una storia così insolita ricavi messaggi importanti. Inoltre lo scrittore è stato impeccabile perché in ogni punto del libro mi sono immaginata le scene e solo in libri scritti molto bene si ha questa sensazione. Consiglio vivamente questo libro.
Credi che tra i messaggi ci sia anche: "il rispetto per la diversità?"
EliminaHo scelto di pubblicare la mia recensione qui con voi di questo saggio sulla musica perché può interessare ed essere apprezzato da tutti, musicisti e "non-musicisti".
RispondiEliminaBuona lettura.
“La musica sveglia il tempo”
Scheda 2.0 di Margherita Succio
“La musica sveglia il tempo” di Daniel Barenboim, è un saggio sulla musica uscito nel 2007, editore Feltrinelli, di pagine 185.
È un libro che mi ha preso moltissimo, forse perché mi riguarda molto, visto che studio violoncello e conosco bene la musica.
Ad alcuni potrebbe annoiare, perché all’apparenza dedicato ai musicisti, ma come dice l’autore stesso: “Questo non è un libro per musicisti o non-musicisti, è piuttosto un libro per le menti curiose di scoprire le corrispondenze fra musica e vita, e la saggezza che diventa comprensibile all’orecchio pesante”.
Daniel Barenboim è sicuramente un grande della musica, grande pianista e ora anche famoso direttore. Attualmente collabora con molti solisti pianisti, violinisti e violoncellisti, e dirige varie orchestre di prestigio, quali l’orchestra dei Viner Philarmoniker, dei Berliner Philarmoniker, la West-Eastern Divan Orchestra e molte altre.
Questo libro è incentrato sulle corrispondenze che ci sono fra vita e musica, e di quanto sia importante conoscere la musica, senza per forza farne la propria vita. È un libro fatto di grandi riflessioni e descrizioni di momenti che possono capire fino in fondo solo chi vive nella musica, affrontando i problemi e gli ostacoli che comporta ogni giorno.
Trattandosi di un saggio, questo libro ha quasi interamente sequenze descrittive e riflessive.
Ecco un esempio:
“La musica non è né morale né immorale: è la nostra reazione che la fa diventare, nella nostra mente, l’una o l’altra cosa”.
“Certi edifici si fregiano di essere “accessibili alle sedie a rotelle”. Per rendere un luogo “accessibile alle sedie a rotelle” basta semplicemente aggiungere rampe e ascensori tutte le volte che ci sono scale. Nel caso della musica classica, l’educazione è la rampa, o l’ascensore, che la rende accessibile”.
La prima sequenza che ho citato vuole dimostrare che in sé la musica o un genere musicale non può essere oggettivamente “bello” o “brutto”. È il nostro giudizio personale a decidere.
La seconda sequenza, riflessiva, invece, vuole significare che tutti devono avere accesso a una cultura musicale, senza per forza essere musicisti. Se anche i disabili devono avere accesso ai piani superiori di un hotel, così anche i “non-musicisti” devono avere accesso alla musica.
L’incipit di questo libro è molto particolare. È sia descrittivo sia riflessivo. Eccolo qui citato:
“L’attacco di un concerto gode più privilegi dell’incipit di un libro. Rispetto alle parole, si potrebbe dire, è privilegiato il suono in sé. Un libro è composto dalle stesse parole che usiamo ogni giorno per spiegare, descrivere, chiedere, litigare, supplicare, esultare, dire la verità e mentire. I nostri pensieri prendono forma dalle parole; quindi, le parole sulla pagina scritta devono competere con le parole che abbiamo nella mente. La musica dispone di un mondo ben più vasto di associazioni proprio in virtù della sua natura ambivalente: essa è nel mondo, ma anche fuori dal mondo”.
Il narratore in questo libro è in prima persona esterna onnisciente, fatta eccezione in un capitolo in cui è citata un’intervista sull’autore. In quel caso, l’autore è in terza persona esterna onnisciente.
Questo libro mi è particolarmente piaciuto, non tanto perché sono musicista (o meglio, sto studiando per diventarlo) e quindi è più facile e piacevole da capire, ma proprio perché l’autore ti rende completamente spoglio di conoscenze, per dartene di nuove.
Consiglio questo libro perché può rendere i lettori più consapevoli della musica e di quanto sia immensa, e di quanto sia importante avere una conoscenza minima della musica ai giorni d’oggi.
Margherita Succio, classe 3E
La musica non ha confini, ascoltare vari generi in modo attento arricchisce, si scopre quindi che non esistono barriere di età, luogo, ideale....Il segreto sarebbe veramente non porsi limiti di ascolto e di giudizio a priori....
EliminaLA BUSSOLA D’ORO
RispondiEliminaQuesto film è di tipo fantasy,esso parla di diversi mondi che si possono collegare attraverso una polvere magica. La protagonista è una bambina di nome Layla, il mondo in cui vive non è come il nostro infatti in questo, ogni persona ha un daimon cioè un animale che fa parte di chi lo possiede, per esempio entrambi provano le stesse sensazioni come se fossero un’unica cosa. Layla non è una semplice bambina,ella ha un dono, ovvero saper leggere la bussola d’oro, quest’oggetto dice la verità sulle persone e contiene la polvere magica. E’ una ragazza ricca rimasta orfana a cui rimane solo uno zio,che essendo sempre in viaggio la lascia in un college;qui si fa molti amici tra cui Roger,il suo migliore amico, e Billy Costa,un bambino egiziano. Un giorno la ragazza parte con una donna verso il Nord,il regno degli orsi del ghiaccio, questa donna sembra tutto tranne quello che è veramente, grazie però ad un professore del college che le dona la bussola, Layla si accorge chi è in realtà quella donna ovvero un’ingogliatrice. Gli ingogliatori sono persone che rapiscono i bambini per portarli nel regno del NORD e privarli dei loro daimon ,leggendo la bussola la ragazza si accorge del pericolo e fugge, grazie anche all’aiuto degli egiziani che seguivano da tempo Layla per via delle sparizioni di Roger e del giovane egiziano Billy Costa. Gli egiziani e Layla vanno alla ricerca del rifugio degli ingogliatori e trovano nel tragitto diversi alleati tra cui un orso corazzato…. Come finirà???? Questo film è fantastico questo si capisce da diversi elementi, per esempio la presenza di animali parlanti , una bussola magica,il contrapporsi tra Bene e Male. Si può distinguere facilmente dalla fantascienza perché non si parla di astronavi , di viaggi nel tempo o dati scientifici,ma di pura fantasia per questo io lo preferisco al genere fantascientifico.
CANEVA PIETRO
Grazie Pietro, ma precisa la tua classe...
EliminaCiao a tutti! volevo presentarvi questo film perchè mi è piaciuto molto e mi ha coinvolto in ogni momento della storia....
RispondiEliminaLA GUERRA DEI MONDI
recensione di un film di fantascienza
Questo film è ambientato nel 21 secolo e racconta di una famiglia dove il padre e la madre sono separati e la madre convive con i due figli, la piccola di nome Greciel e il grande di nome Robbie. La madre deve andare a trovare i genitori a Boston e così decide di portare i figli da Rey (padre) che dovrà tenerli per quattro giorni. Il figlio non ha molta simpatia per il padre e così decide di prendere di nascosto la sua macchina e andare a farsi un giro mentre il padre rimane a casa con la piccola e in pensiero per il figlio più grande. Nel frattempo scoppia un tremendo temporale, però diverso dai soliti perché il vento soffia dalla parte opposta e cadono sei o sette fulmini vicino a casa, il padre decide di andare a vedere cosa succede e lascia la piccola a casa impaurita, intanto vede il figlio che gli dice che i fulmini hanno scavato una buca e corre a vedere. I tre sono costretti a scappare perché dalla buca è uscita una grande macchina che ha distrutto tutta la città e uccise molte persone; così decidono di rifugiarsi nella casa della madre e del suo compagno (la casa dove di solito vivono i bambini) , in attesa del giorno dopo per andare a Boston dove sarebbero stati al sicuro. Nella notte la strana macchina arriva anche li distruggendo tutto, per fortuna riescono a salvarsi e il padre chiede spiegazioni ad una donna che gli dice che lo strano robot è pilotato da degli alieni. I tre sono costretti a scappare in macchina fino ad arrivare in un luogo dove il figlio “si ribella” al padre dicendogli che dovevano seguire l’esercito; così proseguono quando ad un certo punto una massa di persone cerca di rubargli la macchina e lui è costretto a cedergliela se no sarebbe morto, così proseguono il loro viaggio cercando di salvarsi, riescono a salire su una nave ma purtroppo un robot esce da sott’acqua e la nave affonda. Il papà con i figli continuano il loro viaggio a piedi dove ad un certo punto il figlio abbandona il padre per andare nell’esercito e Greciel e Rey si rifugiano con un altro in una cantina, appena prima di un altro attacco dove l’uomo pensa che il figlio sia morto. Riescono a scampare a varie “ispezioni” degli alieni fino a che Rey ammazza l’altro uomo perché voleva salvare la vita della sua piccola. Riescono poi ad ammazzare un’alieno perché il padre mette delle bombe al suo interno e man mano muoiono tutti. Riescono ad arrivare a Boston dove la piccola riesce a riabbracciare la madre e Rey riesce a riabbracciare il figlio che pensava fosse morto.
Secondo me questo film è tutto una suspence perchè in ogni momento ti viene “ansia” pensando a cosa possa accadere dopo, soprattutto in un punto dove “l’occhio” dell’alieno guarda dentro alla cantina e loro sono costretti a non muoversi per non morire, tutti i momenti ti coinvolgevano all’interno della storia.
Il messaggio secondo me è l’amore tra padre e figli perché Rey era un padre assente nella vita dei bambini che però loro hanno riscoperto, hanno affrontato una grande avventura e lui anche se non conosceva i figli fa di tutto pur di salvargli la vita.
Elisa, 3E
Attenta....21 sta per ventunesimo ......sono d'accordo sul messaggio implicito sul rapporto genitori-figli...
EliminaRIBELLI IN FUGA Giorgia Piccardo 3^E
RispondiEliminaPer l’estate, la Priano, ci assegnò questo libro, Ribelli in fuga, di Tommaso Percivale, io qui provo a raccontarlo mettendo la trama, i personaggi e le loro caratteristiche, e le mie impressioni sul libro.
Questo romanzo è ambientato nel1926 e il 1927, durante il dopo guerra della prima guerra mondiale. La storia racconta di un gruppo di ragazzi scout, coraggiosi e leali, sotto la guida del parroco del villaggio. Purtroppo arrivò il fascismo anche lì, che tolse il comune, sostituendolo con un podestà, e impedì al gruppo scout di andare avanti con l'attività, e gli impose di frequentare i balilla, ai suoi raduni obbligatori del Sabato. Le idee degli insegnanti e dei genitori cambiarono, infatti questi ultimi imposero ai figli di frequentare i balilla. Cinque ragazzini ostinati e coraggiosi si rifiutarono di convertirsi ai balilla e si ribellarono scappando tra le montagne. A inseguirli c'erano i balilla che prima erano nel gruppo scout con loro.
Tra le tante caratteristiche dei ragazzi, le più evidenti sono la voglia di scegliere il proprio futuro, la ribellione e il coraggio di mettersi contro una cosa così grande. I personaggi più importanti sono Ines, bella e testarda, Etta la più piccola all'età di sei anni, Andrea, che nel libro viene soprannominato "quello nuovo", Ciccio, Filippo e Moreno. Tutti questi ragazzi citati frequentavano gli scout prima del fascismo, ma quando emersero i balilla, solo Ines, Andrea e Gianni,e all'inizio anche Etta che poi riportarono al villaggio a causa di una febbre pesante.
Questo libro è ispirato ad una storia vera, di un gruppo scout di nome le Aquile Randagie, che si ribellò veramente contro il fascismo,hanno sofferto tanto per difendere lo scoutismo, e io apprezzo molto questo, essendo una scout. Mi è piaciuto tanto come Percivale ha reso la storia più leggera, ma sempre significativa, inserendo tutte le espressioni dei bambini. Vi consiglio di leggerlo, è davvero un gran bel libro.
GRAVITI Questo Film voglio renderlo pubblico perché mi è piaciuto molto e suscita molte emozioni
RispondiEliminaperciò voglio ispirarvi a vederlo anche voi.
Graviti è un ottimo film ma forse la cosa più sensazionale sono le immagini mozzafiato. La regia è di Alfonso Cuaròn, nel film inoltre si possono notare Sandra Bullock e George Clooney . In mezzo al vuoto, sopra ai nostri celi una navicella spaziale stava effettuando una missione ma un certo punto sentono alla radio che una navicella si era scontrata contro un missile. Ma quel problema non sembrava riguardarli. Perciò continuarono a volgere il loro ruolo, ma a un certo punto gli uomini da terra stimavano che i frammenti dello scontro precedente li avrebbero centrati in pieno, Cercarono di non perdere tempo e di andarsene al più presto ma non riuscirono neanche a entrare dentro la navetta che la pioggia di detriti arrivò. Un astronauta ancora attaccato a un braccio meccanico che si era spezzato stava andando sempre più in la ma per fortuna un suo compagno che aveva il getpac la ritrovato ma quando ritornarono alla navicella non c’ era manco un sopravvissuto. Erano gli unici superstiti di quella missione ma soltanto uno riuscirà a sopravvivere. Questo film mi è piaciuto però mi ha fatto battere forte il cuore dai primi agli ultimi minuti e questo vuol dire che ti mette suspance e che ti piace. Penso che uno dei tanti messaggi di questo film è di non darsi mai per persi e di vivere la vita meglio possibile perché prima o poi viene anche la tua ora. Consiglio a tutti quelli che amano la fantascienza e lo spazio questo film ma anche a chi non è tanto appassionato a questo genere.
Luciani Francesco classe 3E
ciao a tutti ragazzi sono bellissime le vostre recensioni io fra poco publicherò la recensione del libro l'ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo, buone recensioni
RispondiEliminaPrecisa la tua classe e metti i titoli dei libri tra virgolette o in corsivo. Grazie
EliminaAvatar
RispondiEliminaOrigine: America
Anno: 2009
Genere: Science fiction
Autore: James Cameron
E stato prodotto in 2d e 3d
La trama
Il film si svolge nel 2154. un tizio in sedia a rotelle viene mandato su un pianeta ricco di risorse minerarie per prendere possesso di un corpo "avatar" clonato a immagine della specie umanoide nativa di questo pianeta ( i nativi).
la sua missione è ricavare info sui nativi, in modo da poterli manipolare prima ma vivendo a contatto con loro si innamora della loro cultura
finisce così per schierarsi col popolo nativi e difendere il pianeta di Pandora ( che in realtà è una luna) dagli umani. A fine Avatar muore
Recensione
Per me e un film molto interessante , parla delle cose strane e anche molto belle che ogni umano lo piu solo immaginare . Infatti e un film fantascientifico . Un film che puoi guardarlo anche 5 volte e ognivolta che lo guardi per te diventera piu interessante e divertente. E un film fantascientifco perche e possibile cambiarsi in un avatar avere un altra vita , magari se arriviamo ad anno 2054 possiamo averne una altra diversa virtuale vita .
Krystian Sopuch
Nadia Ferraris IIIE
RispondiEliminaAnche io ho spizzicato la guerra dei mondi ma ho trovato delle cose interessanti in più e ho fatto la recensione in un modo un po più diverso dal modo di Elisa.
“Guerra dei mondi”
“Nei primi anni del XXI secolo, nessuno avrebbe creduto che il nostro mondo fosse osservato da intelligenze più evolute delle nostre, che mentre gli uomini erano impegnati nella vita di tutti i giorni, qualcuno gli studiasse,li analizzasse,con la stessa precisione con la quale l’uomo scruta al microscopio le creature effimere che brulicano e si moltiplicano in una goccia d’acqua. Con infinito compiacimento, l’uomo percorreva il globo in lungo e in largo, fiducioso del proprio dominio su questo mondo. Eppure,attraverso la volta dello spazio, intelletti vasti, freddi e ostili guardavano al nostro pianeta con occhi invidiosi. E lentamente, indisturbati, tracciarono i loro piani contro di noi.”
E’ proprio con questa frase all’inizio del film che ti incolla allo schermo e vuoi subito vedere cosa succede dopo. Al mio parere è davvero un bellissimo film che suscita tensione e paura fino alla fine. Il film è basato su un libro molto famoso, scritto da H.G.Wells. Egli, è uno scrittore di molti generi di libri anche se più noto per i suoi racconti di fantascienza. Il film narra di un padre che riceve i figli Rachel e Robbie a casa sua per il fine settimana. Purtroppo niente va come sarebbe dovuto, e gli alieni decidono giusto quel momento di attaccare , e il padre e i suoi figli sono spinti alla fuga ed alla miseria provando a fuggire dalla spaventosa invasione aliena che sta sterminando gli umani uno per uno. Questo film fa anche accenni storici ricavati dalle domande che fanno i figli a Ray ad esempio: “Sono stati i terroristi?”,visto che questo film si ambienta dopo il crollo delle torri gemelle ci poteva essere la possibilità di un altro attacco terroristico. Nella fuga dei protagonisti principali si vedono treni mandati in fiamme,macerie di palazzi crollati e le foto dei dispersi appesi ai muri delle città che danno davvero un senso di tristezza al spettatore. A mio parere è realizzato molto bene, l’unica obiezione che si può fare su questo film è che il finale è un po’ troppo veloce. E’ comunque un ottimo film e lo consiglierei a tutti gli amanti dei fantascientifici.
Lorenzo Cichero 3 E 22/09/2014
RispondiEliminaLA GUERRA
DEI
MONDI
“Nei primi anni del 21 esimo secolo, nessuno avrebbe creduto che il nostro mondo fosse osservato da intelligenze più evolute della nostra, che mentre gli uomini erano impegnati nella vita di tutti i giorni, qualcuno li studiasse, li analizzasse - con la stessa precisione con la quale l'uomo scruta al microscopio le creature che brulicano e si moltiplicano in una goccia d'acqua. Con infinito compiacimento, l'uomo percorreva il globo in lungo e in largo, fiducioso del proprio dominio su questo mondo. Eppure, attraverso la volta dello spazio, intelletti vasti, freddi e ostili guardavano il nostro pianeta con occhi invidiosi. E lentamente e indisturbati ordivano i loro piani contro di noi.”
La trama di questo film narra di alcune astronavi aliene che attaccano la terra per far proliferare delle “piante” ed usare come fertilizzante il sangue umano.
Questi fatti terrorizzarono gran parte del mondo, nella speranza di distruggere le navicelle furono usate bombe e altri armamenti dell' esercito, purtroppo i tentativi furono invani e i robot continuarono a uccidere e a spargere terrore. Proprio quando gli uomini si erano arresi
un fattore distrusse gli scudi dei mostri in, questo modo si riuscirono a sconfiggere questi ultimi.
FANTASCENZA THRILLR AVVENTURA
Questi sono i generi che racchiude questa opera filmica unendoli in un mix di suspance, paura, scienza e fantastico.
Il film mi ha fatto capire che solo la natura può contrastare forze così potenti e neanche le bombe più forti distruggeranno il nostro pianeta la TERRA.
http://www.youtube.com/watch?v=GnpdwmVyv2I
RispondiEliminaErika Corbo, 3E
RispondiEliminaho scelto questa recensione perché questo libro, quando l'ho letto, mi è piaciuto tantissimo.
“Sapeva che un mostro (o un gigante) con un’enorme lunga faccia lunga pallida e rugosa e gli occhi terribili l’aveva strappata al suo letto nel bel mezzo dell’Ora delle Omobre a che ora, impacchettata sotto le coperte, la stava facendo passare dalla finestra.”
L’inizio è terribile ma non è come sembra. Sofia è una bambina orfana che una notte è stata catturata da un gigante ed è stata portata nel mondo dei giganti. Il GGG è il gigante che ha rapito sofia, ma non è cattivo come sembra. Infatti non ha rapito Sofia per farle del male, ma solo per impedirle che di dire agli altri di averlo visto. Il GGG è un gigante particolare perché è l’unico che non mangia i bambini. Ifatti lui è un gigante vegetariano. Lui e Sofia compieranno una missione quasi impossibile: catturare i giganti per non fargli mangiare altri bambini. Come faranno? Chiederanno aiuto alla Regina di Inghilterra. Riusciranno a compiere la loro missione?
Ora qualche dato tecnico. Questo libro è molto particolare perché, dato che il GGG non parla molto bene, i dialoghi sono scritti in modo che si legga come lui parla. Si nota che è un libro fantasioso, nato dalla mente di Roald Dahl, uno dei più celebri scrittori, noto anche per il suo libro “la fabbrica del cioccolato”. Il libro è scritto in terza persona esterna onniscente e le sequenze più frequenti sono quelle dialogate.
marchelli manuele 3E
RispondiEliminaScheda del libro:
L’ultimo giorno di un condannato a morte
Autore : Victor Hugo
Editore : Newton Compton Editori
Citta di edizione : Roma
anno di pubblicazione : aprile 2014
n pagine : con introduzione 127
tipo di testo : narrativo e anche molto descrittivo
personaggi secondari e funzione : la famiglia (preoccupazione) dirigente della prigione (ansia)
breve riassunto del testo: questo libro racconta di questo ragazzo che nella sua infanzia incominciò a rubare a causa della sua povertà. Crescendo fu scoperto arrestato e condannato a morte mentre nella cella espettava il giorno fatale rimembra il passato la sua famiglia. Lui guarda in faccia anche il futuro e la sua ghigliottina che gli mozzerà la testa.
tipi di sequenze dominanti: narrativo e descrittivo
narratore : prima persona interna
tempo narrativo : ambientato nel 1792
ambientazione: Francia, prigione Bicetre (ex palazzo reale trasformato in prigione)
metodo temporale : piccoli flashback
luogo : mimetico
tematiche : uomo costretto a donare alla morte e hai francesi il suo unico bene la sua propria vita.
messaggi : quanto un uomo tenga al propria vita
commento : magnifico ti fa lasciare sulle spine infatti lo consiglio pienamente, mi sono particolarmente piaciute le spozzicate a pag 61, 67, 71. In queste spizzicate in pratica ti dice come viveva in quelle celle umide che trasudavano sangue dalle pareti, lui dice anche che vedeva mille anime infrante e a vederle pensava alla sua famiglia e alla sorte che gli veniva in contro e che prima o poi la morte lo avrebbe preso nelle sue fauci
ciao ragazzi sono dinuovo qui finalmente anch'io ora posso postare la recensione del fil fantascientifico su cui hon scritto anche dei pareri buona lettura:Marchelli Manuele 3E
RispondiEliminaRecensione di un film fantascientifico.
Film: the giver il mondo di Gionas.
Gionas un ragazzo qualunque fino a che un giorno non scopre il suo vero compito, il custode di memorie.
La verità è che Gionas è membro di una grande fazione senza emozioni, queste emozioni vengono represse perché gli anziani (capi di questa fazione) dicono che erano male e che erano causa delle guerre. Gionas allora essendo custode di memorie sentiva e vedeva ciò che gli altri non potevano nemmeno immaginare.
Allora il custode affronta un viaggio in cui lui deve superare una barriera chiamata bariera delle memorie. Lui attraversando questa barriera riuscità a far sentire cosa provava e cosa sentiva guardando quei pezzi di vita trasmessi a lui.
Questo fil mi è piaciuto molto soprattutto ho potuto un po’ rispecchiare diciamo un po’ il foturo dell’umanità. Questo ragazzo che riesce ha vedere ciò che gli altri non vedono è bellissimo, lui sicuramente si sente un po’ strano ma poi capisce il libro a lui da anni sempre stato chiuso si apre per rivelarsi a lui.
Questo film fantascientifico, non c’è aggettivo che lo possa descrivere meglio, perché fantascientifico? Questo film è di questo genere perché è questo ragazzo che diciamo che vive su un altro pianeta che più che un pianeta un pezzo di terra perché poi c’è uno strapiombo che dicono che dopo non ci sia più niente. Lui decide di andarci e li trova un arco di pietra e questa bariera che lui deve oltrepassare. Quindi questo fil è fantascientifico perché il viaggio, l’ altro mondo, la sfida e il futuro sono presenti.
Questo fil mi ha anche molto impressionato perché ho rispecchiato la società di oggi. Con noi chiamate registrate e con loro oltre alle chiamate sono monitorate anche dove vanno quindi in questo c’è una vaga somiglianza
Nadia Ferraris 3E
RispondiEliminaIl fantasma di Canterville
e altri racconti
Oscar Wilde;Il fantasma di Canterville e altri racconti;Rusconi Libri;Santarcangelo di Romagna(RN);marzo 2014;p.p.104
Questo libro è un insieme di due racconti di Oscar Wilde. Il principale è “il fantasma di Canterville” e dopo c’è “il delitto di Lord Athur Saville”.“Il fantasma di Canterville” è tra i due racconti la più amata storia di Oscar Wilde.Il protagonista principale è uno spettro molto teatrale,Sir Simon, che appare in molti diversi costumi per terrorizzare gli abitanti di Canterville. Ma quando arrivano nel castello dei nobili americani moderni succede che invece del fantasma che terrorizza i residenti loro terrorizzano lui .
Mentre “Il delitto di Lord Arthur Saville” narra la storia di un giovane di nome Arthur che sta per sposarsi, ed è invitato a una festa di Lady Windemire. Ella per intrattenere gli ospiti chiama un chiromante che legge sulla mano di ogni ospite il loro futuro. Quando arriva il turno del signor Arthur, il chiromante osserva attentamente la sua mano poi diventa livido, comincia a sudare e rifiuta di raccontare il suo futuro. Lord Arthur Saville capisce subito che c’è qualcosa che non va, e vuole a tutti i costi sapere cosa c’è scritto sulla sua mano. Allora offre al signor Podgers una quota alta di soldi pur che gli dica cosa sia scritto sulla sua mano. Il chiromante gli spiega che sulla sua mano c’è scritto che compierà un omicidio.
E’ difficile definire il genere di questi due scritti perché sono semplicemente dei brevi racconti. L’unico vero romanzo che ha mai fatto Wilde è il ritratto di Dorian Gray. Oscar Wilde fu nella storia un grande scrittore e ancora adesso noi leggiamo i suoi scritti. Credo che siano dei racconti fantastici e credo che tutti dovrebbero leggerli. Il racconto che ho preferito tra i due è quello del “fantasma di Canterville” , perché era più umoristico che “Il delitto di Lord Arthur Saville”.Vorrei adesso spizzicarvi un po’ di tutte due i racconti.
“Il fantasma di Canterville”
“Egregio signore,-disse Mr.Otis –Mi permetto di insistere che diate un po’ di olio a codeste catene e per l’appunto eccovi un flacone di Lubrificante Solare Tammany.Si dice che dia ottimi risultati sin dalla prima applicazione ; nellla confezione infatti si leggono molti attestati di benemerenza firmati fra i nostri migliori teologi nazionali ve lo lascio sul tavolino dove si trovano le candele delle camere da letto en sarò lieto di fornirvene ancora se nel caso che vi occorresse-”
Questa è la frase è pronunciata dall’ambasciatore degli Stati Uniti propri dopo che il fantasma fece il primo e disperato tentativo di spaventare la famiglia Otis via dal castello facendo suonare le catene nel corridoi.
“Il delitto di Lord Arthur Saville”
“Un delitto!Ecco quanto vi aveva letto il chiromante : un delitto!La notte stessa pareva conoscere il suo segreto, sembrava che il vento glielo fischiasse nell’orecchio. Ne erano pieni gli angoli delle vie. Il suo delitto sogghignava dai tetti delle case.”
Questa frase invece è quando Arthur Saville sta camminando a casa dopo la festa da Lady Windmire, e sta pensando a ciò che gli ha detto il chiromante a ri suo futuro.
Consiglierei questo libro a tutti i lettori.
Ciao a tutti, volevo spizzicarvi il film che ho guardato in queste ultime settimane che a me, personalmente, è piaciuto molto e mi ha emozionato.
RispondiEliminaUn’extraterrestre viene abbandonato sulla terra, una notte cupa e nebbiosa e impaurito del nuovo luogo in cui si trova, si rifugia in una baracca, vicino alla casa di una famiglia formata dalla mamma e tre figli. La notte, il figlio minore, sentendo dei rumori all’esterno della casa, munendosi di una torcia, va a vedere chi c’era là fuori. Si dirige verso la baracca e vede una testolina spuntare da dietro una cassetta, spaventato il ragazzo a prima vista, scappa in casa.
Il giorno seguente con la luce del giorno, l’adolescente, sempre più incuriosito, decide di ritornare a vedere chi c’era nella casetta e trova un essere strano che capisce che è un’extraterrestre, era diverso dagli umani. Aveva una testa molto grossa, attaccata a un collo allungabile. Il corpo era piccolo e largo che finiva con dei piccoli piedi. Le braccia erano lunghissime e strette e finivano con le mani con le dita molto lunghe. Passata qualche settimana, il ragazzo, voleva tenerlo con sé, così lo nascose nel ripostiglio all’interno della sua cameretta e tenendo tutto all’insaputa della mamma.
Dopo giorni il ragazzo disse il suo “piccolo segreto” anche al fratello maggiore e alla sua sorellina che lo accolgono senza paura, ma E.T. dopo mesi trascorsi in famiglia, voleva tornare a casa nello spazio e per farsi capire diceva “ telefono-casa” ma i ragazzi erano talmente affezionati a lui …
Questo film mi è piaciuto davvero molto ed è stato molto emozionante, ma nel frattempo anche un po’triste; e fa capire che i bambini, gli adolescenti, non hanno paura del “futuro”, mentre gli adulti “ giudicano troppo dall’apparenza” perché non guardano il lato più profondo di una persona.
Ottonello Gaia 3^E
Quindi genere "fantascienza" per questo film "ET", che Gaia ci presenta. Questo genere è molto famoso per aiutare l'umanità a riflettere su se stessa.
EliminaMATILDE BARBIERI III°E
RispondiEliminaRECENSIONE SUL FILM
IL MIGLIO VERDE
(tratto da un racconto di Stephen King)
Paul è un ex guardia carceraria in pensione che trascorre la sua vecchiaia in una casa di riposo. All’interno della struttura, Paul, ha stretto una solida amicizia con un’anziana signora di nome Elaine. Spesso gli ospiti dell’ospizio, si riuniscono in un salone per guardare la televisione. Durante la visione di un vecchio film, Paul scoppia in lacrime. Elaine, preoccupata per l’amico, tenta di consolarlo. Paul si fida di Elaine e così per la prima volta nella sua vita racconta ad un essere umano ciò che accadde nel 1935, quando lui era guardia carceraria del “Miglio Verde”.
Il “Miglio Verde”, si chiamava così per il colore del linoleum che ricopriva il pavimento. Era il braccio della morte del penitenziario di Cold Mountain, in Louisiana. La regola del Miglio era “ Ciò che accade nel Miglio, resta nel Miglio”. Nessuno doveva raccontare nulla. Chi lavorava nel Miglio Verde, veniva a contatto ogni giorno con uomini che avevano commesso i delitti più atroci, ma Paul e i suoi uomini trattavano i detenuti con dignità umana, perché avevano rispetto per la vita e rispettavano chi stava per perderla. Percy, un “raccomandato” che faceva parte delle guardie, al contrario era profondamente cattivo. Sfogava la sua cattiveria, facendo del male sia fisico che psicologico ai condannati a morte. I giorni nel Miglio Verde si susseguivano senza troppi intoppi fino all’arrivo di John Coffey, che si pronunciava come la bevanda, ma si scriveva diversamente; così si presentava quando pronunciava il suo nome. Coffey era stato condannato a morte con l’accusa di aver trucidato due bambine. Aveva una stazza immensa, era altissimo, ma aveva paura del buio. Non sembrava un assassino, ed era così, lui era innocente, si era trovato solo nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Quell’uomo era un “Angelo del Signore”, il suo dono era di poter guarire ammalati anche gravi e ridare la vita a creature innocenti appena morte, prima che il calore avesse abbandonato il loro corpo. Era una creatura sensibilissima al dolore che provoca l’uomo ad altri uomini, sentiva la bontà e la cattiveria che regnavano nell’animo umano. John Coffey, era stanco di “sentire” tutto questo dolore.
Quando guariva un ammalato, il male che lo affliggeva, John lo assorbiva, in seguito se ne liberava vomitandolo sotto forma di piccoli insetti. Guarì Paul afflitto da una violenta cistite e guarì la moglie del direttore del penitenziario, condannata a morte non dalla legge, ma dal cancro, un cancro al cervello che la portò alla follia. Una volta assorbito il tumore dalla testa della donna, Coffey non sputò il male, ma lo trattenne dentro di sé. John stava malissimo, erano tutti preoccupati, incapaci di comprendere il perché del suo gesto. Nessuno ne immaginava il motivo. Ma John Coffey sapeva cosa faceva, voleva punire chi di dovere……..
I temi sono, la continua lotta tra bene e male, l’insensibilità verso il dolore degli altri, la crudeltà della pena di morte. Mettono in risalto il rapporto che ha l’uomo con il mistero. L'uomo, cerca sempre di dare una spiegazione razionale a ciò che succede intorno a lui. L’arrivo di Coffey, nel braccio della morte, scuote il solito tram-tram del “Miglio Verde”, accadono fatti straordinari e inspiegabili.
John Coffey è un uomo di colore che vive in uno Stato americano del Sud, negli anni
Trenta, periodo in cui predomina l’odio razziale. È stato accusato e condannato, non gli è stato permesso di dare una spiegazione dei fatti. Ma anche se avesse avuto la possibilità di farlo, chi gli avrebbe creduto? Difficile credere che possa esistere una creatura terrena capace di ridare la vita e forse nell’America degli anni trenta era difficile credere a una persona di colore che si dichiarava innocente. Nel racconto, il vero assassino è un bianco.
MATILDE BARBIERI III°E
RispondiEliminaRELAZIONE SUL LIBRO LETTO
STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI
Autore: Markus Zusak
Titolo: Storia di una ladra di libri
Editore: Frassinelli
Città di edizione: Trento
Anno di pubblicazione: 2014
N° di pagine: 562 pp.
Tipo di testo: Storico di avventura
Genere: Narrativo
Trama:
È il 1939. Liesel è una bambina tedesca di nove anni, che trascorre la propria adolescenza nella Germania Nazista. Il padre è assente da casa, e la madre, non potendo più permettersi il mantenimento di Liesel e suo fratello Werner, li affida a una famiglia adottiva, che vive nei pressi di Monaco. Durante il viaggio, Werner, si ammala e muore. Viene seppellito in un piccolo cimitero lungo la strada. Accanto ad una tomba, la ragazzina, trova un libriccino, ”Il manuale del necroforo”. Questo piccolo libro, fa nascere in Liesel una grande passione per i libri. Purtroppo, non avendo mai avuto l’opportunità di un’istruzione adeguata, Liesel, non sa leggere. Con aiuto del padre adottivo, Liesel, impara a leggere. Il suo grande amore per i libri, la trasformerà, da ragazzina timida e impaurita, in una ragazzina forte e coraggiosa; infatti, sottrae i libri dai roghi nazisti, salvandoli dalle fiamme. I nazisti, durante la guerra, bruciavano i libri, accatastandoli in roghi, in mezzo alle strade.
La famiglia adottiva nasconde in cantina un Ebreo, figlio di un amico del padre. Quando Max, l’ebreo, deve scappare, per paura di una perlustrazione a tappeto, Liesel, si sente sola. Il tempo passa, Liesel cresce, accompagnata sempre dai suoi inseparabili libri. Un giorno, decide di scrivere un libro, per raccontare la sua vita. Una notte, si rifugia in cantina ed inizia a scrivere. Sarà la sua salvezza. Quella stessa notte, un’incursione aerea, bombarda la città. Le case della Himmelstrasse, compresa quella della “ladra di libri”, vengono rase al suolo. Nel bombardamento, morirono tante persone, anche i genitori adottivi di Liesel. Quella notte, i soccorritori, trovarono sotto le macerie una ragazzina, viva per puro miracolo, con in mano un libro e una penna. Le sirene d’allarme, avevano suonato troppo tardi, la gente, non era riuscita a mettersi in salvo durante il bombardamento. Liesel sopravvisse alla guerra e visse fino a tarda età. Non rivide mai più la sua vera mamma. Si costruì una famiglia trasferendosi in Australia. Morì a Sidney di vecchiaia. La storia della ladra di libri è raccontata dalla “Morte”, che in epoca nazista, ha avuto purtroppo molto lavoro. Liesel è una ragazzina timida, sensibile, che durante il percorso della sua vita ha perso molte persone a lei care. Durante il susseguirsi della storia è accompagnata da diverse persone, come: Rudy, un suo vicino di casa e futuro migliore amico. Hans e Rosa Hubermann, i suoi genitori adottivi e Max, l’ebreo che si nascondeva nella loro cantina per sfuggire ai nazisti. Le sequenze sono per lo più narrative, seguite immediatamente da quelle dialogate e descrittive. Il narratore è 3° persona esterna onniscente. Il tempo di narrazione è nella Germania Nazista. Il metodo temporale di narrazione è un flash back. I luoghi sono mimetici e affini alla vicenda. Le tematiche sono l’amicizia, il coraggio, la disperazione, la gentilezza.Il messaggio è ricordare la storia. L’Incipit è narrativo. Il finale è triste ma a lieto fine.
Mio commento:
E’ una storia toccante e crudele. Il romanzo, anche se molto triste è meraviglioso ed è stato un vero piacere leggerlo. Mi ha colpito molto il fatto che sia la “Morte” a raccontare la vita di Liesel.
Questa “Signora” così temuta e odiata da tutti. Eppure nel libro lei dice che non dobbiamo immaginarla come un cadavere coperto da un velo, ma come il nostro destino, al quale nessuno può sottrarsi.
Non solo trama ma molte riflessioni ed analisi!
EliminaDel Freo Daniele IIE
RispondiEliminaRIBELLI IN FUGA
Questo libro è stato scritto da Tommaso Percivale e narra di un gruppo scout di un piccolo paesino di nome Pruneto. Questo gruppo, formato da ragazzi, era sempre stato unito fino a quando al paese non si era presentato un secondo gruppo fascista che fece loro opposizione. Infatti alcuni ragazzi come Ettore e Moreno abbandonarono gli scout. Altri come Gianni, Ines, Ciccio e la piccola Etta rimasero uniti e portarono avanti quella che era la tradizione scout. Malgrado le difficoltà che potevano dividerli, rimasero sempre uniti perché l'amicizia va oltre le differenze politiche.
Con il passare degli anni, diventando adulti, formarono un'associazione pronta ad aiutare le persone in difficoltà durante la Seconda Guerra Mondiale, offrendo loro il necessario per la sopravvivenza.
Questo romanzo mi fa capire che se qualcuno desidera veramente qualcosa prima o poi la potrà ottenere.
Il genere del film è storico-avventura
I luoghi descritti sono mimetici, cioè si adeguano alla vicenda che si svolge prevalentemente in luoghi aperti
La casa editrice è Einaudi Ragazzi.
ti voglio fare i complimenti perchè io non ci sarei riuscito a fare una sintesi cosi corta
EliminaLa sintesi è molto efficace, hai saputo riassumere tutta la storia in sole undici righe. Davvero bravo!
EliminaManuel Lantero II E.
RispondiEliminaIl GGG.
Questo libro racconta l'amicizia tra un gigante e una piccola orfanella.
Codesto gigante è buono, simpatico e amichevole; mentre gli altri sono cattivi, brutti, molto più alti di lui e perfino mangiauomini!
Il GGG, grande gigante gentile, e Sofia riusciranno a fermare gli altri giganti salvando milioni di vite; coinvolgendo persino la regina d' Inghilterra!
IL GGG, dopo questa avventura, impara a leggere e a scrivere (uno dei suoi più grandi desideri) potendo così realizzare questo capolavoro umoristico!
L'autore è Roald Dahl, la casa editrice è Salani.
Il genere è umoristico-avventura, gli ambienti sono principalmente aperti ed il tempo di narrazione è moderato, ti lascia gustare ogni singola riga.
I protagonisti principali sono il GGG e Sofia, una bambina intelligente e molto curiosa.
Anche se è un racconto molto divertente ha un messaggio profondo: qualunque creatura può avere amici; l'amicizia può nascere tra esseri anche completamente diversi.
Manuel, cia sono Alfonso e vorrei dirti che la stringa bibliografica va messa all'inizio della spizzicata e va messa intera
EliminaCosa intendi per tempo della narrazione moderato? Esiste questo termine per analizzare il tempo di narrazione?
EliminaVorrei darti il consiglio di aggiungere qualche frase importante o che serve nella storia!!!!!!
EliminaRibelli in fuga autore Tommaso Percivale
RispondiEliminaQuesto romanzo è ambientato tra il 1920 e il 1927, racconta la storia di un gruppo di ragazzini in un paese sugli Appennini che sotto la guida di un parroco vivono l’esperienza dello scout imparando e condividendo ideali come coraggio e lealtà, vivendo avventure tra boschi e montagne.
Purtroppo anche in quel paesino arriva il fascismo con i suoi ideali e volendo controllare i giovani, tutti dovevano diventare balilla soldati in miniatura pronti combattere a comando
Gianni, Ienis, Etta, Andrea non ci stanno e decidono di scappare tra le montagne che molto bene conoscono.
Quando sembra che tutto va bene un gruppo di balilla scoprono il loro segreto e li inseguono.
Comunque questi quattro giovani riescono a tenere
in vita i loro ideali di scout di lealtà e libertà vivendo quest’avventura di ribelli
il genere è avventura,è una lettura per ragazzi,trovo che sia scorrevole e piacevole
Ciò che mi colpisce è la determinazione di questi ragazzi nel perseguire valori che ritenevano giusti e quindi non erano disposti al compromesso.
Credo che il tempo di ambientazione arrivi oltre il 1927. Che ne dite?
EliminaPrecisate la vostra classe e firmate con il vostro nome. Grazie
EliminaZaneletti Emanuele II E
RispondiEliminaoggi volevo spizzicare un libro di un autore famosissimo nato nel 1809: Edgar Allan Poe. Per me è il più grande scrittore di racconti del terrore mai esistito dopo Stephen King. tutti i suoi racconti sono scritti in prima persona ed è anche questa la caratteristica che mi piace dei suoi racconti. buona lettura:
Edgar Allan Poe, racconti del terrore, morano editore, Napoli, 1990, 228.
"Racconti del terrore" è una raccolta di racconti e ve ne racconterò solo uno, quello che mi ha colpito di più
IL GATTO NERO:
Il protagonista prima parla di se e fa notare il suo amore verso gli animali tra cui un gatto nero che amava più di qualsiasi altro animale. Edgar iniziò a bere e a trattare male sia sua moglie che i suoi animali e perfino a picchiare entrambi. Per il gatto nutriva però ancora abbastanza rispetto e non lo picchiò. Una sera tornando a casa dal bar notò che il gatto lo
evitava e prendendolo in braccio il gatto li produsse una lieve ferita con i denti. Infuriato l'uomo tirò fuori un temperino, lo aprì e li fece saltare l'occhio. Sdegnato per ciò che aveva commesso Edgar non si sorprese notando che il gatto anche se completamente guarito, provava terrore ogni volta che lo vedeva. Pian piano il sentimento di tristezza si trasformò in irritazione. una mattina si svegliò, li mise un cappio al collo e lo impiccò. quella notte fui svegliato dalle grida di una folla in giardino che cercava di spegnere l'incendio. Iniziò poi a rimpiangere il suo gesto e una notte in una taverna malfamata vide un gatto, anche lui nero e se lo portò a casa. Dopo un pò si accorse che l' amore rivolto a lui lo irritavano e l' irritazione si trasformò in odio. Quando era coccolato da quell'animale aveva tanta voglia di ucciderlo ma lo fermava un vero e proprio terrore verso di lui. un giorno scendendo in cantina accompagnato da sua moglie il gatto lo seguì e evitando per miracolo di cadere a causa sua e preso da un inconfondibile ira prese una scure e cercai di colpire il gatto ma sua moglie lo fermò e arrabbiatissimo la colpì nella testa. dopo di che la murò in cantina e quando arrivarono i poliziotti si comportò in modo naturale e vedendo che era tutto a posto decise di far vedere ai poliziotti che fondamenta solida aveva la casa tirò una martellata nel muro nel punto dove c'era il cadavere e il muro si ruppe
Solo trama e l'analisi del testo?
EliminaSono Del Freo della 1 E e volevo congratularmi con Zaneletti per la sua recensione, ma dovresti fare più attenzione alle maiuscole sia dopo i punti sia all'inizio del pensiero.
EliminaMancherebbe l'analisi e la stringa bibliografica. Il resto tutto a posto.
Ciao, sono Alfonso e vorrei spizzicare il libro “Io sono leggenda”
RispondiEliminaRichard Matheson, “Io sono leggenda”, Panucci Editore, 2013, p.p. 222
E’ ambientato nell’anno 1976
Neville ed è l’unico sopravvissuto dopo che il virus si è diffuso e ha trasformato tutti in vampiri. Neville vive in una casa isolata e cerca di sopravvivere per trovare una cura in un mondo post apocalittico dove cerca di rifugiarsi in casa protetto da assi di legno circondate da collane d’aglio, Neville ricava l’aglio dalla sua piantagione nella serra dietro casa. Di giorno lui ripara le assi rotte o piegate, cambia le collane d’aglio e brucia i cadaveri dei vampiri, di solito donne, perché i vampiri hanno bisogno di approvvigionamento continuo di sangue, allora i vampiri “vivi” contengono ancora del sangue in corpo e vengono uccisi per succhiargli il sangue dai vampiri morti. I loro cervelli sono ridotti e in via di decomposizione quindi non sono in grado di fare riflessioni accurate, infatti cercano di catturare Neville lanciando sassi sulla casa e cercando di romperla, mentre lui studia una cura e i loro punti deboli. A volte di notte pensa a cose stravaganti come che dovrebbe mollare tutto, lascarsi andare, abbandonare la vita e consegnarsi ai vampiri, a volte nel libro dice che c’è andato molto vicino come quando ha dovuto uccidere Virginia, sua moglie e buttarla nel fuoco insieme agli altri cadaveri. Neville è immune al veleno del morso del vampiro perché è stato morso da un pipistrello vampiro che gli ha trasmesso il germe e ha sviluppato gli anticorpi. Ad un certo punto gli succede una cosa che potrebbe cambiargli la vita, sia in bene, sia in male … STA A VOI SCEGLIERE SE LEGGERE E SCOPRIRE LE BELLEZZE DI QUESTO LIBRO.
Gli ambienti sono mimetici, il genere è horror e lo consiglio vivamente.
spero che vi piaccia la mia spizzicata e vi auguro una buona lettura del testo
RispondiEliminaHo qualche dubbio sul genere del romanzo "Io sono leggenda" e non ritrovo i messaggi e l'analisi dei personaggi. Intervenite in merito. Grazie
RispondiEliminaIl film "Io sono leggenda" a mio parere non può essere racchiuso solamente in un genere filmico perche si presenta come un film di fantascienza ma è anche thriller e atratti drammatico, oltretutto l interpretazione di Will Smith per me e sublime, infatti grazie ha vinto bel tre premi come miglior attore.
RispondiEliminaRiguardo al libro non lo ho mai letto e credo che le differenze siano molte
SCHEDA LIBRO DI MATILDE BARBIERI III E
RispondiEliminaLA STRADA
Autore: Cormac McCarthy
Titolo: La Strada
Editore: Einaudi
Città di edizione: Torino
Anno di pubblicazione: 2007
N° di pagine: 218 pp.
Tipo di testo: romanzo post-apocalittico
Premetto che l’autore con il romanzo “La strada”, ha vinto il Premio Pulitzer 2007.
Trama
“La strada attraversava un terreno incendiato nero e spoglio. Tronchi carbonizzati e senza rami che si susseguivano a perdita d’occhio. Cenere che aleggiava sopra la strada e grappoli di cavi ciechi che penzolavano dai pali della luce anneriti, gemendo piano nel vento”
Con queste parole, l’autore descrive il paesaggio, nelle prime pagine del libro.
Il pianeta Terra è distrutto, forse da una guerra nucleare o da una catastrofe naturale. Quasi tutto è stato ridotto in cenere dal fuoco dell’apocalisse. Animali, natura, esseri umani, tutto bruciato. Un padre ed un figlio sono fra i pochi superstiti e cercano di sopravvivere in un mondo post-apocalittico, dove il pericolo minore è morire di fame. Vagano per le strade semideserte, in cerca di cibo, ma il loro scopo è raggiungere il Sud degli Stati Uniti (è qui che si svolge la vicenda), alla ricerca di un clima più mite e soprattutto per scappare dal Nord, popolato dai predoni, esseri umani disposti a tutto pur di sopravvivere. I predoni, sono feroci assassini, vivono in gruppo. Sono diventati cannibali. Dopo aver divorato i pochi bambini sopravvissuti, hanno iniziato ad uccidere gli altri superstiti per cibarsene.
I personaggi principali sono il padre ed il bambino. Il padre è gravemente malato, forse ha la tubercolosi o ha una malattia provocata dall’aria contaminata.
Le sequenze sono tutte presenti, dalle riflessive dei ricordi del padre, alla descrizione del paesaggio. I dialoghi sono molto presenti fra padre e figlio.
Il narratore è in terza persona esterna onnisciente.
E’ ambientato nel futuro. Il metodo temporale di narrazione è manipolato perchè sono frequenti i flash-back.
I luoghi sono mimetici e affini alla vicenda.
Tematiche: l’apocalisse, il futuro dell’uomo.
Messaggi: incapacità e difficoltà dell’uomo nel restare “umano” quando è in gioco la sua sopravvivenza. Disposto a commettere ogni atrocità per continuare a vivere.
Mio commento:
“La strada”, mi ha fatto molto riflettere, su cosa sono in realtà i veri bisogni dell’essere umano. Non sono i soldi, un lavoro prestigioso o comunque ogni bene materiale. Davanti ad una catastrofe come l’apocalisse, la carta di credito “ben fornita” non serve a nulla. L’unico bene veramente importante è “la vita”. Nostra e delle persone che amiamo. I protagonisti del libro, un padre ed un figlio sopravvivono nella post-apocalisse grazie all’amore reciproco, si sostengono e si aiutano l’un l’altro. Non si sono abbassati al livello dei predoni, che mangiano carne umana. Spesso hanno rischiato di morire di fame, ma hanno mantenuto un barlume di “UMANITA’”.
Mi complimento con voi per le vostre recensioni, e anche io avrei qualcosa da postare 3e “Successo a Barnaby Brocket ?”
RispondiEliminaAUTORE: John Boyne EDITORE: Rizzoli
La famiglia BrocKet era una famiglia del tutto normale e ci andavano fieri. Ma alla nascita del terzo figlio, si capì subito che non c’era molta normalità in quel figlio, anzi non seguiva una regola fondamentale della normalità: la gravità, infatti Barnaby fluttuava. Questo fatto portò i genitori a fare un gesto terribile… abbandonarlo lasciandolo fluttuare nel cielo sempre più alto, e da quel punto farà tante avventure e cercherà di riandare a Sidney e dopo tanti disperati viaggi ci arriverà ma appena capisce che gli vogliono fare un operazione per farlo diventare normale, vola via dalla finestra spontaneamente, perché capisce che vuole essere se stesso e girare per il mondo volando.
Commento
Questo libro mi ha insegnato tante cose a partire da essere se stessi, a fare quello che più ci piace senza essere costretti a fare una cosa che non vogliamo per assomigliare agli altri…
Spizzicate:
Il terzo figlio della famiglia Brocket, la più normale dell’ emisfero meridionale, stava già dimostrando di essere tutt’ altro che normale rifiutandosi di obbedire alla regola più fondamentale di tutte. La legge di gravità.
Ciao sono Sara Sciutto della 2^E e voglio fare i complimenti a tutti per le recensioni che avete postato.
RispondiEliminaVorrei spizzicarvi il libro "Assassinio sull'Orient Express", perchè l'ho trovato veramente interessante e grazie al notevole numero di colpi di scena mi sono appassionata tantissimo alla narrazione.
Agatha Christie; "Assassinio sull'Orient Express"; Milano; Mondadori; pp. 222
Tutto inizia alle 5 di una mattina d'inverno e Hercule Poirot, l'investigatore di questo giallo, sale sul Taurus Express, con l'intenzione di concludere il suo viaggio a Istanbul.
Ma un telegramma chiama in Inghilterra l'investigatore che decide di prenotare un posto nel vagone Istanbul-Calais dell'Orient Express. Durante il tragitto ha modo di incontrare un suo vecchio amico, il signore Bouc, un amministratore della compagnia dei vagoni-letto. A notte fonda avviene l'assassinio del signor Ratchett e da qui nasce tutto il resto della vicenda che è completamente incentrata su questo delitto. Attraverso innumerevoli interrogatori, importanti indizi e congiungendosi al caso della famiglia Amstrong, Poirot riesce a identificare il colpevole e a risolvere il mistero.
I personaggi principali sono i passeggeri del vagone Istanbul-Calais, il dottor Costantine, Pierre Michel ( il conduttore del treno) , il signor Bouc e Poirot.
Il narratore è in terza persona esterno onniscente.
Le sequenze sono tutte presenti, in particolar modo quelle dialogate.
La narrazione è ambientata negli anni del '900, quindi nel passato.
I luoghi sono praticamente interni cioé in un ambiente chiuso, in questo caso l'Orient Express.
Mio commento
Secondo me questo giallo è uno dei migliori di Agatha Christie, in quanto rappresenta tutto il suo stile di scrittura. Mi sono appassionata nella lettura soprattutto nella parte degli interrogatori, dove ogni domanda aveva una risposta diversa a seconda della persona che faceva la sua deposizione dei fatti. Devo confessare che la risoluzione del caso mi ha lasciato letteralmente senza parole e consiglio vivamente questo libro.
Federica Carangelo IIIE
EliminaSei stata bravissima nel raccontare la trama che devo dire mi ha appassionato, ma, come ho detto ad un mio compagno, vorrei avere un "assaggio" del libro tramite spizzicate. Spero sia un consiglio utile :)
Ciao, sono Alfonso Pampaloni della II E, vorrei spizzicare un libro che ho letto recentemente e spero che vi piaccia.
RispondiEliminaStringa bibliografica: H. G. Wells, “La guerra dei mondi”, S.p.A., Milano, 1966, p.p. 185
Questo libro parla dell’arrivo dei marziani sulla Terra per conquistarla dato che il loro pianeta, Marte, dato che è più vecchio rispetto alla Terra, potrebbe implodere su se stesso. I marziani più evoluti sono riusciti a trovare un modo per arrivare sul nostro pianeta e provare a conquistarlo per stabilirsi in un pianeta stabile. La rima cometa si schiantò tra Horsell e Woking, due città del Sud dell’Inghilterra e da quel momento iniziò la “guerra dei mondi.” All’inizio i marziani rasero al suolo le varie città nei dintorni, ma, prima di arrivare a Londra i marziani escogitarono un nuovo tipo di arma, al posto del raggio ardente che utilizzavano per bruciare i paesi, iniziarono ad usare un tipo di fumo nero e denso che soffocava all’istante. Gli umani non riuscivano a sopraffare i nemici venuti dall’universo, finché i marziani non esaurirono le loro riserve di cibo e iniziarono a nutrirsi di ciò che trovavano sulla terra e morirono per via dei batteri contenuti nella carne. Gli ambienti possono essere considerati mimetici dato che le foreste in fiamme rispecchiano i modi di pensare e di agire dei marziani. l’incipit è in medias res, le sequenze sono in parte descrittive e in parte dialogate, il finale è a lieto fine. Il tempo di narrazione è lento, il narratore è in prima persona interno.
Ho appena finito di leggere un libro, che mi é piaciuto molto. Si chiama "colpa delle stelle" ed é un libro che ti fa capire che ogni minuto, secondo non va sprecato.
RispondiEliminaQuesta storia parla di due ragazzi, Hazel e Augustus tutti i due malati di un cancro.
I due ragazzi a poco a poco si innamorano. Tutta questa vicenda parte da un libro "afflizione imperiale". i due ragazzi appassionati di questo libro, quando si accorgono che non c'é la fine scrivono allo scrittore (residente ad Amsterdam). Il loro desiderio di scoprire la fine del libro si fa così forte finché non riescono ad ottenere un viaggio per Amserdam. Lo scrittore non sembra soddisfatto dell'arrivo dei due giovani così li tratta male e loro vanno via...ma dopo questa reazione sembra che tutto incominci a fare acqua da tutte le parti, infatti Augustus dice a Hazel che il suo cancro si é esteso in tutto il corpo. Tornati in America Gus muore Hazel distrutta cerca di riprendersi. Alla fine del racconto Hazel riceve una lettere che Van Houten (scrittore di un' afflizione imperiale) aveva portato a Hazel. Questa lettera é il riassunto dei loro momenti più belli. Credo che nonostante sia un film recente (tratto del libro dello scrittore John Green) abbia delle frasi molto belle e molto complesse.
FEDRA 3^E
Prova a citare delle frasi di quelle che ti hanno colpito di più. Pensa che a noi ne sono venute in mente due: "La vita non deve essere perfetta per essere straordinaria" (D'Nilsson); "Il nostro piccolo infinito non lo cambierei per nulla al mondo, mi hai regalato un per sempre nei miei giorni contati". Anche tu hai un po' la nostra malattia: "USARE LE MAIUSCOLE". Ci hai fatto mangiare troppa trama, cerca di farcela solamente assaggiare......... Tanti saluti dalla 2^E e alle prossime parole significative.
RispondiEliminaIl compito che ci ha dato la prof Priano é quello di commentare un brano ( esattamente un diario) nel nostro libro di antologia scritto in prima persona singolare da una celebre scrittrice: Anna Frank , che è stata vittima del nazismo .
RispondiEliminaÉ tratto da DIARIO e narra di vicende accadute pochi anni prima della data di scrittura (7 marzo 1944) ed è scritto alla sua amica immaginaria Kitty.
Scrive che , ricordando la sua vita di pochi anni prima si accorge che lei é notevolmente cambiata , ma non lei. Essa era rimasta la stessa con la stessa voglia di scherzare ed essere ammirata da tutti. Nel corso del tempo le era stata data sempre meno attenzione e cosí si era sempre più data a scrivere il diario. Questo era un cambiamento insieme al fatto che si era resa conto che si era presa una cotta per Peter che era di origini anche lui ebree ed era un suo coinquilino. A differenza di quando era iniziato tutto ora non si disperava più e pensava:" Esci nei campi , nella natura , al sole. Esci e cerca di ritrovare la fortuna dentro di te;pensa a tutte le belle cose che crescono dentro e attorno a te e sii felice".
Personalmente condivido molto questa frase perché anche io quando mi sento triste mi rifugio nella natura.
Saluti da Lantero Francesco 2a E ! :)
Rileggendo mi sono accorto che all'ottava riga il:"ma non lei" ho lasciato la frase in sospeso. Volevo scrivere "Ma non lei di carattere"(spero che vi sia piaciuto il mio commento);)
EliminaCorreggetemi!
EliminaSono Del Freo Daniele della 2E e volevo commentare il testo dal titolo "Se penso alla mia vita".
RispondiEliminaE' tratto dal diario di Anna Frank dove la protagonista nonché autrice del libro mette a confronto due periodi della sua vita totalmente diversi staccati da loro dall'anno 1942.
Prima del 1942, Anna conduceva una vita gioiosa e tranquilla. Era ben voluta da tutti non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua generosità, perspicacia e intelligenza. Era sempre al centro dell'attenzione e non si sentiva mai sola ed esclusa.
Le cose cambiarono dopo il 1942, quando venne riconosciuta ebrea e a causa della persecuzione nazista la famiglia dovette nascondere in un piccolo appartamentino segreto.
A questo punto nessuno la considerava e nessuno le rivolgeva la parola. In questo mondo Anna entrò in depressione. Il suo comportamento cambiò drasticamente, non era più la bambina generosa e paziente come prima, ma scontrosa e arrogante. L'unica cosa che la poteva salvare era il suo modo positivo di vedere il futuro e il suo amore per Peter che alloggiava segretamente con loro.
Purtroppo si sa come è finita la vicenda ma Anna verrà per sempre ricordata grazie al diario scritto da lei.
La vicenda mi è piaciuta molto perché mi ha coinvolto e mentre la leggevo mi sono trovato immedesimato nei vari personaggi e ho vissuto la storia con loro.
I luoghi della vicenda citati sono la scuola e l'alloggio segreto : non sono descritti, però nei particolari-
I tempi di narrazione sono invece ben precisati.
Non sono presenti variazioni di velocità di lettura.
I personaggi citati nel particolare sono Anna, Peter, e il padre di Anna.
Per quanto riguarda la metrica è solita del genere Diario/Lettera, con data, formula di inizio, inizio, svolgimento e conclusione con saluti e committente.
Il linguaggio utilizzato è semplice senza l'aggiunta di figure retoriche, di sintassi ed eccessivi aggettivi.
Ciao a tutti sono Zaneletti Emanuele della seconda e vorrei spizzicare Eragon. voglio subito dire che c'è tutta una saga di questi racconti (Eragon, Eldest, brisingr, intherience.) e hanno fatto il film solo di uno.
RispondiEliminaEragon, cristopher Paolini, Milano, salani editore, 587 pp( esclusi ringraziamenti, ecc...)
Un tempo la valle di palancar era protetta dai cavalieri dei draghi che erano sia NANI, ELFI, e UMANI. tutto procedette così fino a quando morì il drago a galbatorix, che insistette per averne un altro ma non lo ebbe e dopo averne preso uno con la forza prese a se 12 cavalieri (i rinnegati) e si prese tutto il potere
Eragon era un semplice contadino che vive con suo cugino Roran e suo zio Garrow a Caravall un paese a nord della valle di palancar. Un giorno mentre era a caccia sulla grande dorsale vede una pietra azzurra e la raccoglie sperando di venderla ma si accorge solo dopo che è un uovo di drago di cui aveva sentito parlare solamente nelle ballate e nelle storie che Brom il cantastorie del villaggio raccontava. dopo che i ra' zac, uccisero Garrow decise di partire con brom che si rivelò un cavaliere e dopo che il cantastorie li ebbe insegnato come usare la magia e a duellare decisero di andare a ucciderli a dras leona, ma dopo che Eragon ebbe salvato Arya un elfa, vennero catturati e salvati da murtagh, il figlio di Morzan uno dei rinnegati. poco dopo morì brom en non sapendo dove andare si rifugiarono dai varden che imprigionarono murtagh per il fatto di essere il figlio di un traditore e festeggiarono eragon. dopo di chè vennero attaccati da urgali, creature mostruose coperte di pelo e con lunghe corna d'ariete. ci furono molti morti ma dopo che il cavaliere sconfisse durza, uno spettro che lavorava per il re i mostri iniziarono ad uccidersi tra di loro. non racconto di più perchè non voglio rovinarvi il finale.
Mli ambienti sono mimetici, e i personaggi principali sono eragon, brom, arya, roran, garrow.
il genere è fantasy ed il libro è scritto in terza persona. L' incipit è descrittivo e il finale è tronco.
un saluto atutti voi da Emanuele della II E e mi raccomando correggetemi
Sono Daniele della 2E e volevo far notare un paio di errori ad Emanuele.
RispondiEliminaVerso la fine quando parli dei personaggi ricordati di mettere le maiuscole anche dopo i punti.
grazie dani:) ho letto la tua recensione del racconto che è da leggere per domani e la trovo molto dettagliata. Complimenti
EliminaPerdonatemi ma mi sono accorto di non aver messo delle maiuscole e vorrei indicare dei miei errori:
RispondiEliminaL' inconcordanza trai tempi Vive.... mentre era
Non ho detto chi erano i varden ( combattevano insieme al surda contro l'impero
La mancanza di punteggiatura
Ciao a tutti, per oggi avevamo da leggere un racconto tratto dal diario di Anna Frank "Se penso alla mia vita ".
RispondiEliminaNelle sue pagine scrive di quando nel 1942, era molto popolare, aveva sempre persone attorno e solitamente diceva di essere al centro dell'attenzione. Lei apparteneva a una classe sociale benestante, non le mancava il denaro; talvolta a scuola distribuiva grandi manciate di caramelle.
Anna si descriveva divertente e ben accettata, ma anche un po' vanitosa e si chiede se sia dovuta ai suoi tanti "fans"!
Spesso Anna Frank si sentiva abbandonata, ma era comunque costantemente felice.
Dal 1943 la situazzione peggiorò e si entrò in una profonda crisi; dal 1944, la casa che un tempo era piena di luce dal 1943/1944 si era trasformata in una residenza per resistere al potere del razzismo! Nel localino in cui si nascondevano Anna Frank e famiglia, lei si volgeva delle riflessioni!
I luoghi in cui si svolgono le vicende narrate sono prevalentemente chiusi, quelli citati maggiormente sono la scuola e il localino in cui si nascondevano.
I personaggi sono realmente vissuti, ma non sono stati descritti, solo lei si è auto-descritta; quelli principali (personaggi) sono Peter, il padre di Anna, a volte la mamma e naturalmente lei!
Nel diario si possono notare la data, il destinatario, la formula di apertura, l'introduzione, lo svolgimento, la conclusione e sicuramente la firma del mittente.
L'ordine come in ogni diario è rigorosamente cronologico!
Martino Arecco 2°E!
Scusate se non sono stato molto preciso, infatti Anna Frank era Ebrea ed è proprio per questo che si è dovuta rifugiare.
EliminaSpero che mi arrivino delle risposte perchè anche i commenti negativi servono per migliorare!!! :) :) :) Martino Arecco
Ciao ragazzi sono Lrenzo Gaggero della 2°E e scrivo con l'account del mio amico, Martino Arecco, dato che il mio computer è guasto. Comunque anche io parlerò del testo di compito.
RispondiEliminaDal diario di Anna Frank "Se penso alla mia vita".
Anna racconta la sua vita, dicendo che a scuola era una delle più popolari e sempre al centro dell'attenzione; i suoi genitori non erano messi male per quanto riguarda i soldi e lei per generosità portava a tutti caramelle che distribuiva equamente.
Anna era benvoluta, ma anche lei doveva affrontare come tutti un po' di solitudine. Anche se era triste, per la solitudine, il 1942 non fu difficile da superare.
Invece la crisi iniziò nel 1943, quando gli ebrei venivano perseguitati, lei fu costretta a trasferirsi in un piccolo locale, nel quale sarebbere dovuti stare per non essere catturati dai razzisti. Anna non è felice e in tutto il periodo che deve stere chiusa, al sicuro, cerca di fare delle riflessioni, volgendo la parola anche alla mamma.
i luoghi sono mimetici, perchè negli anni belli, dove è felice, c'è la scuola invece il locale è un momento di tristezza e oscurità.
personaggi principali: Peter, Anna, e i suoi genitori.
Lorenzo Gaggero 2°E!!!
ciao sono Alfonso e rispondo a lorenzo II E
Eliminanon sai neanche scrivere il tuo nome lollo... hai scritto LRENZO :D :D :D
non ho capio molto bene la parte finale dove parli dei Luoghi, da quello che ho capito direi che sono Antitetici
Ciao sono alessia Lanza della 2^E.
RispondiEliminaQuesto è un brano tratto dal diario di Anna Frank chiamato da lei Kitty. La ragazza paragona le diverse sensazioni provate durante la sua breve vita. Prima del 1942 era una bambina come tutte le altre, amata sia dai compagni che dalle insegnanti, ma, dopo quell’anno, inizia una vita di reclusione forzata a causa della persecuzione dei nazisti nei confronti degli ebrei. Anna si può considerare una ragazzina forte di carattere, perché , anche se trascorre un periodo molto triste e pericoloso, pensa sempre positivo. Infatti la sera, quando si corica, ringrazia con una preghiera per tutte le cose buone, care e belle che ha. La ragazza e la sua famiglia condividevano con Peter, un suo grande amico, l’alloggio segreto per alcuni anni. In quel periodo scopre di desiderare e amare quel ragazzo che, le da la forza di affrontare le difficoltà di ogni giorno. Anna riesce a nascondersi fino al 1945, anno in cui, viene scoperta e porta nei campi di concentramento, dai quali non riesce più ad uscire viva. Una frase che mi ha colpito è stata: “ Pensa a tutta la miseria del mondo e sii contenta che non sia toccata a te”. Possiamo dire che i luoghi sono prevalentemente chiusi, ad esempio il rifugio. Il linguaggio che, invece, utilizza per comunicare con la sua Kitty è semplice, ed è scritto in prima persona.
E' l'interessante e commovente lettera che Anna Frank, ragazza vivace e spiritosa, viziata dai genitori e ammirata dagli amici, scrive a un'amica.
RispondiEliminaRacconta di come le cose cambiano velocemente e di come ci si deve adattare.
Parla di come velocemente diventa grande e si accorge che le cose si vedono diversamente.
Scopre di voler bene a un ragazzo e che nella vita non si può essere superficiale ma apprezzare quello che si ha.
Manuel Lantero IIE.
RispondiEliminaSalve ragazzi, oggi vi farò la recensione di un racconto antologico, intitolato "Se penso alla mia vita", tratto da "Diario" di Anna Frank, una bambina ebrea, morta in un campo di concentramento. Racconta, più che della guerra, del cambiamento caratteriale, del suo periodo di formazione. Prima del 1942 era una bambina simpatica, regina delle beffe, ben voluta dalle prof, ma dopo quest'epoca avviene il cambiamento, diventa meno superficiale, più solida, rendendosi conto della situazione.
La protagonista è Anna Frank, questa ragazza, sincera, allegra, che immagina di scrivere a una persona di nome Kitty; gli ambienti non sono espressi, ma nomina il suo rifugio, quindi è sicuramente da lì che ha scritto questa pagina di diario.
Il tempo di narrazione è lento, perché si sofferma nel descrivere la sua vita.
I temi sono: l'intolleranza verso gli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale e gli effetti del nazismo; il messaggio è: non mollare mai, pensa a un futuro migliore e alle cose belle.
La mia opinione è che le persecuzioni naziste non hanno una motivazione valida.
Vorrei esporvi la recensione di un libro che mi ha molto affascinato " Io sono leggenda "!
RispondiEliminaRichard Mathenson, "Io sono leggenda", Panucci Editore, 2013, p.p. 222
La terra ormai è disabitata, tutto il mondo è invaso da vampiri, generati da un virus che è andato a colpire l'umanità. L'unico sopravvissuto è un uomo di nome Robert Neville, quest'ultimo è immune al virus, perchè in passato è stato morso da un pipistrello vampiro e gli ha generato gli antcorpi.
i vampiri di notte, assediano la casa di Neville perchè vogliono succhiarli il sangue, ma la sua casa è difesa molto bene; con assi, collane d'aglio e il suo catenaccio contro la porta. Al mattino lui ripara le assi rotte dai vampiri e di tanto in tanto sostituisce anche le collane d'aglio; infatti ha un orto dove ci coltiva l'aglio. A volte Robert va con la sua auto al supermercato (all'interno non c'era nessuno) e invece, abitualmente ogni giorno raccoglie i corpi dei vampiri e li getta nel fuoco.
Neville di notte, tenta di escogitare dei modi per guarire i vampiri "vivi", cioè quelli a cui il sangue che circola ancora nel corpo. Lui svolge degli esperimanti sui corpi dei vampiri, ma nessuna ipotesi riesce a soddisfare Neville; in certi casi Robert pensa che l'impresa sia davvero impossibile e per calmarsi beve tantissimo wisky, ma anche lui stesso sapeva che non serviva a niente!!!
In un punto del libro, a Neville viene data un'indicazione e sta a lui scegliere cosa fare, questa scelta definirà la fine del libro..............TOCCA A VOI SCEGLIERE SE LEGGERE IL LIBRO E SCOPRIRLO OPPURE RESTARE CON LA DOMANDA :" Come finirà il libo?" !!!! A VOI LA SCELTA!!!!!!
Il libro a me sembra un fentesy tendente all'horror, ma se lo leggete e lo spero per voi ditemi cosa sembra a voi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scusatemi all'ultimo ho scritto che è un fantasy, ma intendevo fantascientifico, mi sono sbagliato!!!!!!!!!! :) :) :)
RispondiEliminaManuel Lantero II E.
RispondiEliminaSalve ragazzi, oggi vorrei fare la recensione di un libro che ho recentemente letto, "Sognando Palestina".
Randa Ghazy,"Sognando Palestina", Milano, Contrasti Fabbri Editori, 2003, pp. 216.
Questo libro narra di un gruppo di ragazzi palestinesi vissuti nella guerra contro gli ebrei.
Il loro paese è stato costantemente invaso da soldati, che seminavano morte e distruzione.
La guerra gli ha tolto la famiglia e la possibilità di avere una vita felice.
Questi ragazzi erano molto legati tra loro da un rapporto di amicizia e amore; hanno cercato, fino alla fine, di difendere la loro patria, sacrificando persino la loro vita, ma invano.
I protagonisti sono: Nedal, Ibrahim, Gihad, Ramy, Ahmed, Ualid, Rhiam, Mohamad.
Il personaggio più significativo è Ibrahim, che io definisco un po' il capo del gruppo: quello che incita i suoi amici a continuare la guerra, colui che tiene i legami solidi, il più saggio;
Nedal è stato importante per la vita di Ibrahim, il suo migliore amico, colui che ha abbandonato il gruppo, per poi ritornare dai suoi amici; Ramy è fondamentale per la sua relazione con una ragazza ebrea; con questo fatto si può capire come la guerra renda difficile creare una famiglia; Mohamad è la persona che ha salvato i suoi compagni da un assalto militare; Ahmed è un gran sognatore e amante dei libri; Ualid è il più giovane, fin da piccolo chiede l'elemosina. Gli ambienti sono sia chiusi sia aperti, limitati tra la strada e le mura di casa; il tempo di narrazione è a tratti lento, di profonda riflessione, a tratti molto movimentato; il tema rilevante è mostrare le profonde conseguenze della guerra.
Secondo me questo libro è tragico, ma fa capire che nel mondo ci sono ancora problemi di grande rilievo.
Sono sempre, io Manuel, mi sono dimenticato di mettere la mia spizzicata:
Elimina"Quello è un popolo maledetto, te lo dico io, Ramy, è un popolo maledetto: hanno tanto sofferto ma ora fanno pagare a noi quello che è successo a loro. Voglio dire, sono stati perseguitati a lungo, ora perché non cercano un po' di pace? Perché continuano a macchiarsi le mani di sangue?"
In questo discorso Mohammad discute con Ramy del fatto che gli Ebrei, popolo da sempre perseguitato, stia a sua volta seminando morte e distruzione tra i palestinesi: questo è un avvenimento reale, in corso tuttora.
Ciao ragazzi e ragazze, sono Alfonso della II E; vi vorrei spizzicare un libro che ho letto nelle vacanze di Natale, il titolo è “ Eroi dell’Olimpo La casa di Ade”
RispondiEliminaStringa Bibliografica: Rick Riordan, “Eroi dell’Olimpo La casa di Ade”, Milano, Mondadori, 2014, p.p. 561
Questo libro è di genere Fantasy e, in parte, si rifà all’antica Grecia e all’antica Roma, dato che i 7 protagonisti provengono da 2 diversi campi divisi tra Grecia e Roma. In questo libro i due veri protagonisti, Annabeth Case e Percy Jackson cadono nel Tartaro, un baratro profondissimo. Il resto dell’equipaggio, ovvero Jason, Leo, Piper, Frank, Hazel e Nico dovranno trovare la Casa di Ade per sigillare le Porte della Morte, imprigionando le creature infernali che premono per risorgere e distruggere la Terra. Solo così riusciranno a salvare i loro due amici e impedire il risveglio di Gea, dea della Terra, che vuole distruggere il mondo. i personaggi sono tutti figli di dei, ogniuno con i propri poteri, i tre più forti sono i figli degli dei Zeus, Poseidone e Ade. I luoghi sono per lo più mimetici, come il Tartaro, buio, l’aria è tossica, i fiumi sono fatti di fuoco, sono mimetici dato che Percy e Annabeth stanno male, non mangiano, bevono fuoco e vengono attaccati dalle più disparate creature infernali e da gattini! L’incipit è in medias res, le sequenze sono dialogate e descrittive, il finale è tronco. Il racconto è ambientato nei giorni nostri ma con un pizzico di magia greca e romana. Il narratore è in prima persona. Le frasi che mi hanno colpito di più leggendo il libro sono state:
“il terreno ondulato scintillava purpureo,percorso da cicatrici rosse e blu.
- Sembra … - Annabeth soffocò un moto di repulsione. - … Un cuore gigante.
- Il cuore del Tartaro – mormorò Percy”
Una frase che mi ha fatto riflettere invece è stata:
“- Non potete uccidermi- urlò Tartaro – è come se provaste a uccidere la Terra… IMPOSSIBILE!”
Buone feste a tutti e buon anno
Nella la tua spizzicata a differenza di molti altri hai riflettuto molto sui personaggi e sulle frasi che ti hanno colpito e questo la rende particolarmente interessante.
Eliminascusate se le frasi che ho spizzicato non sono rientrate è che l'avevo fatto in word e qui no, invece per il resto spero che vi piaccia
RispondiEliminaciao, Alfonso
A casa ho letto un brano dell'antologia "Un'arrampicata sulla slavina".
RispondiEliminaDue uomini, Clay e Swanson, sono diretti a Dawson, loro appartengono a due società diverse, ma diventano soci comunque!
I due, stanno affrottando lo Yukon per arrivare a Dawnson, e si fermano accampati in una tenda. Clay esce e prende la slitta che servirà a lui e al suo socio per accendere un fuoco. Secondo lui non ci metterà più di mezz'ora, ma Swanson, invece, è diffidente sul tempo stimato!
Clay parte con la sua slitta in direzione di un abete secco che aveva visto all'andata; il percorso era tranquillo, ma arrivati alla vista dell'albero i cani frenarono, prima dell'abete c'era un burrone............le soluzioni erano due o prendere la strada più lunga e passare al confine del burrone o per arrivare nello stesso punto in meno tempo, arrampicarsi sulla parete, spostarsi lateralmente e infine scendere vicino all'abete!! Clay naturalmente scelse la seconda opzione, fece tutto bene, infatti conficcando la sua ascia nella neve, arrivò ai piedi dell'albero. Clay iniziò a colpire l'abete con l'ascia, ma purtroppo tutta la legna cadde nel burrone, lui scese di qualche metro per tentare di arrivae al suolo e recuperare òa legna, ma nel mentre una slavina lo colpì, perse l'ascia e ora per salvarsi doveva arrampicarsi fino alla vetta del monte!!! Purtroppo Clay non aveva altri mezzi che potessero aiutarlo oltre a mani e gambe, i guanti lo facevano scivolare, per una volta li tolse, ma li rimise il più in fretta possibile, dato che era a meno quaranta sotto zero!! Con grande difficoltà, senza ascia, con gambe distrutte e mani congelate, Clay arrivò sulla cima!!
Il peggio era passato, e il meglio deve ancora venire, infatti nella vallata dall'altra parte del monte, c'era un boschetto con alberi secchi; inizialmente divise gli alberi in castate, poi torno con la slitta alla tenda; lì Swanson all'inizio scoppio a ridere, ma poi non più di una settimana più tardi, insieme, Clay e Swanson venderono cinquanta castate di legna, facendole pagare quaranta dollari ogni castata!!!!!!!!
1 i luoghi sono mimetici, ad esempio, il monte innevato e gelido mette a dura prova il coraggio di Clay.
2 i personaggi sono due, il protagonista Clay e il suo socio Swanson.
3 il genere del racconto è di avventura
SE LA TRAMA VI E' PIACIUTA, POTETE LEGGERLO A PAGINA 159 DELL'ANTOLOGIA DI SECONDA!!!!!!!!!!!
Del Freo Daniele 2^e. Per Martino.
EliminaAndrò subito a leggerlo.
Ti piacciono i punti esclamativi, vero??????. A no scusa!!!!
Comunque mi è piaciuta la trama e l'analisi testuale.
Sono Del Freo Daniele della 2^E.
RispondiEliminaVoglio narrarvi un racconto letto dal titolo “Canzone della cagna” scritto da Esènin e tratto da “Una poesia Russa del Novecento”,
Narra di una cagna che partorisce sette piccoli cagnolini. Durante la notte però, questi vengono portati via dal padrone per poi essere uccisi. La povera cagna appena accortasi dell'assenza dei suoi piccoli, corre in cerca di loro, ma invano, non li trova.
Così triste triste torna per lo stesso sentiero fino a casa: è come se le avessero strappato parte di lei.
Ogni cosa le ricordava i cuccioli e non riusciva a dimenticarli. Persino la Luna glieli ricordava ma purtroppo man mano che arrivava il sole veniva strappata dal cielo dalla montagna nascondendola.
Questo racconto pur sembrando banale, ci ricorda che i comportamenti negativi dell'uomo provocano sofferenza negli altri
Il genere è una Poesia.
Il linguaggio è semplice e attraverso rime la lettura risulta scorrevole.
I personaggi narrati sono i cani e il padrone . Questi non sono precisati. I luoghi sono prevalentemente esterni ed anch'essi non precisi I luoghi, inoltre sono mimetici, ovvero si adeguano alla situazione narrata.
Interessante la tua spizzicata...voglio ricordarti che la poesia non è un genere ma è un tipo di scrittura che si distingue dalla prosa. Quindi tu hai commentato una poesia o un racconto? Ci chiariremo..grazie
EliminaCiao a tutti,
RispondiEliminaPrima di tutto volevo ringraziare tutti i ragazzi della 2E che sono intervenuti. Questo "colpo di scena" ha fatto molto piacere a noi della 3E. grazie colleghi!
Ho finito da qualche giorno un libro molto interessante che vorrei proporvi.
Qui sotto c'è la mia spizzicata.
Buona lettura!
Amoz Oz, “Soumchi”, Bergamo, 2013, pp. 90.
Soumchi è un ragazzino di undici anni e cresce in una Gerusalemme occupata dagli inglesi ormai prossima alla Seconda Guerra Mondiale.
Quando lo zio Zemach per il suo compleanno gli regala una bicicletta, il suo orgoglio da bambino lo spinge, prima di fuggire dalla sua casa e dalla sua città, a mostrare fiero la sua bicicletta a tutti i suoi amici. Uno di loro in particolare, Aldo, lo convince a scambiarla con un bellissimo trenino in miniatura. Soumchi tuttavia non sa che, da questo baratto, inizierà una serie di avventure in cui scambierà diversi oggetti, sperando di risolvere i problemi che non gli permettono di fuggire. Una sorpresa, però, lo terrà ancora in Gerusalemme: una ragazzina, protagonista delle sue poesie d’amore, ricambierà per la prima volta i sentimenti di Soumchi. Questo romanzo particolare mostra gli alti e i bassi che un bambino che diventa grande deve affrontare tutti i giorni.
Questo libro è un romanzo di avventura. La vicenda è narrata interamente da Soumchi, il protagonista, quindi il libro si presenta in prima persona interna onnisciente. Il luogo di narrazione non è precisato, ma si capisce chiaramente che l’avventura di Soumchi si snoda in una Gerusalemme controllata dai soldati inglesi, e le tensioni tra forze dell’esercito britannico e cittadini è evidente anche tra i bambini. Ci sono alcuni flash-back durante lo svolgimento degli avvenimenti. I luoghi sono precisati e sono tutti nella zona di Gerusalemme. Sono antitetici.
Tra le sequenze narrative, quelle più presenti sono quelle riflessive e descrittive. Il protagonista racconta in modo molto dettagliato quello che gli succede intorno, e spesso inserisce molte riflessioni degli adulti che gli stanno vicino, spesso il padre e lo zio.
Una di queste riflessioni di suo zio Zemach è proprio una mia spizzicata:
“-Per Hanukkah, ai figli di Israele si insegna a prendersela con quei maligni di greci. Per Purim con i persiani; a Pesach odiamo l’Egitto e a Lag Ba Omer i romani. Il primo maggio dimostriamo contro l’Inghilterra; il nove di Av digiuniamo contro Babilonia e contro Roma; il venti di Tamuz sono morti Herzl e Bialik, mentre l’undici di Adar dobbiamo ricordare per tutta l’eternità quello che gli arabi hanno fatto a Trumpeldor e i loro amici a Tel Hai. La festa di Tu Bishvat è la sola in cui non abbiamo attaccato briga con qualcuno e non abbiamo alcun lutto da ricordare. Ma piove quasi sempre… apposta, ne sono sicuro-”.
L’incipit è di tipo narrativo.
Eccolo riportato qui sotto:
“Vicino a noi, in via Zachariah, stava di casa una ragazza che si chiamava Esthie. Ero innamorato di lei. Al mattino, mentre facevo colazione, mangiavo una fetta di pane sussurrando il suo nome fra me e me. Subito interveniva mio padre: -Non si mangia con la bocca piena-”.
Questo libro mi è piaciuto molto perché mette il lettore in una condizione di umiltà, costretto a vedere attraverso gli occhi di un bambino le difficoltà che bisogna affrontare ogni giorno per crescere. C’è un amore non corrisposto, un peso dato da invidie e cattiverie, un continuo affronto. È un libro che fa crescere, perché insegna che si cambia ogni giorno, proprio come dice Soumchi: “Tutto cambia, Anche io, che ho circa undici anni e due mesi, cambio quattro o cinque volte al giorno”.
Mi ha colpito la tua seconda spizzicata...le inimicizie che pesano..perché non si riesce a vivere in pace?
EliminaMatilde Barbieri 3 E
RispondiEliminaRelazione sul libro letto
Se questo è un uomo
Autore: Primo Levi
Titolo: Se questo è un uomo
Editore: Einaudi tascabili
Città di edizione: Trento
Anno di pubblicazione: prima edizione 1947
N° di pagine: 153
Tipo di testo: autobiografia
Primo Levi nel romanzo autobiografico “Se questo è un uomo”, racconta la propria esperienza di deportato in un Lager nazista. Catturato dalla milizia fascista perché ebreo e successivamente deportato ad Auschwitz. Durante la sua prigionia nel più famigerato campo di sterminio, Levi assistette a tutti gli orrori che si svolgevano nel Lager. Nel 1944, anno della sua deportazione, le selezioni nei campi di sterminio erano diminuite, perché i tedeschi avevano bisogno di manodopera. Primo Levi, venne risparmiato perché laureato in chimica. Risparmiata “solamente” la vita, non gli orrori del Lager, dove dignità umana e libertà non esistevano neanche come parole. Levi dice che nessuno nel campo era un uomo, i tedeschi, per le atrocità che commettevano, i deportati, perché privati della “vita”.
I protagonisti sono Levi e tutti quelli che come lui hanno subito le crudeltà disumane di Auschwitz.
E’ un testo di tipo drammatico-autobiografico. Il romanzo appartiene al genere letterario del Neorealismo.
Il narratore è in prima persona interna.
Ambientato nella Seconda Guerra Mondiale (1939/1945)
Tempo di narrazione: flashback
I luoghi sono mimetici ed affini alla vicenda.
Tematiche: deportazione, sofferenza, istinto di sopravvivenza, soppressione dei diritti umani.
Messaggi: ricordare ciò che è stato e non dovrà essere mai più.
Incipit: immedias-res.
Sono presenti tutte le sequenze.
Finale: a lieto fine per i sopravvissuti, se così si può dire. Drammatico per tutta la povera gente inerme che è morta.
Mio commento: Ormai sono abbastanza grande per capire che l’uomo è una creatura capace di fare veramente qualsiasi cosa. Non dobbiamo dimenticarci mai che, Fascismo e Nazismo, sono realmente esistiti. Non è fantasia, ma pura follia che non deve tornare mai più. “ Se questo è un uomo” è un romanzo complicato da reggere moralmente, racconta la verità nuda e cruda e spesso ho dovuto prendere una pausa di lettura, perché “fa male”. Ad un certo punto del libro, l’autore, si chiede perché, loro che soffrono fame e freddo nel Lager, continuano ad andare avanti, quando potrebbero togliersi la vita in anticipo, gettandosi sul filo spinato elettrico. Io penso che, chi ha perseverato nella speranza di uscire vivo dal campo di sterminio e non si è arreso, sia un uomo coraggioso, perché in alcuni casi, “Ci vuol più coraggio a vivere, che a morire”.
Matilde Barbieri 3 E
Solo una precisazione sull'incipit si scrive " in medias res".. è latino si intende in mezzo alle cose letteralmente intendendo quanto l'inizio trasporta subito nella storia.
EliminaFra qualche giorno precisamente il 27 di gennaio vivremo la giornata della memoria. La tua spizzicata ci aiuterà a ricordare affinché ciò che è successo di atroce non si ripeta..
Ho apprezzato molto la tua spizzicata,ma secondo me dovevi almeno nominare l'autore,io non amo le poesie tradizionali non per caso ammiro le poesie futuristiche che vanno proprio contro al tradizionale e che a mio parere anche se al primo impatto non sembra sono capolavori.
EliminaStefano Alverino
RispondiEliminaClasse I E
Ciao a tutti ,
tra i compiti delle vacanze natalizie avevo da leggere un libro della biblioteca di classe che mi fa piacere poter condividere con voi.
TITOLO: l’isola del bue d’oro
AUTORE: Walter Macken
CASA EDITRICE: Mondadori
GENERE: Avventura
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1966, pubblicazione in Italia 1995
NUMERO DI PAGINE: 137
L’isola del bue d’oro è un’avventura vissuta da tre ragazzi che, usciti in barca per una gita, vengono spinti da una burrasca su di un’isola. Qui trovano una mappa indicante il luogo dove era stato nascosto un incredibile tesoro. I ragazzi non riescono subito a decifrare le indicazioni della mappa e solo grazie alla loro tenacia riusciranno a comprenderne il significato.
Seguendo le istruzioni della mappa Conor, Babo e Edwin, dopo aver scavato non poco, troveranno un incredibile tesoro di cui non vi darò descrizione per non rovinarvi la sorpresa.
Dopo il ritrovamento, l’avventura non terminerà e non mancheranno i colpi di scena e ovviamente il lieto fine.
Vi consiglio di leggere questo libro che, pur essendo scritto in modo tale da rendere facile e scorrevole la lettura, mi ha fatto provare molte emozioni e mi ha fatto vivere con la fantasia altrettante avventure.
Grazie di essere intervenuto nel nostro "club dei lettori".. a presto!
EliminaCiao a tutti sono Lorenzo Gaggero della 2^E e vorrei spizzicarvi il l libro che ho letto :
RispondiElimina" Se morisse mio marito" un giallo di Agatha Christie, Milano, Mondadori , pp. 276, scritto nel 1933.
L'investigatore di questo racconto è Hercule Poirot che riceve una proposta insolita da parte di una celebre diva, Jane Wilkson, cioè quella di convincere il marito di lei a concederle il divorzio.
Poirot è incuriosito e accetta , ma presto scopre che il marito, Lord Edgware , ha già acconsentito al divorzio tramite una lettera spedita alla moglie e qualche giorno dopo l'uomo viene assassinato. I sospetti cadono sulla moglie, che viene arrestata dall'ispettore Japp. La storia si complica perché alcune persone hanno visto alla stessa ora la medesima persona in due punti diversi e lontani dalla città e nel caso viene coinvolta anche l'attrice Carlotta Adams, famosa proprio come imitatrice della Wilkinson. Poirot scopre che Jane ha una relazione con un altro uomo, il Duca di Merton, che non avrebbe mai preso in moglie una donna divorziata e il celebre investigatore deve mettere in moto le sue " Cellule Grigie" per scoprire la verità .
Nel libro ci sono numerosi colpi di scena, ma come sempre Poirot troverà il colpevole.
Le sequenze sono presenti, anche quelle dialogate.
La narrazione è ambientata nel passato, nel '900.
I luoghi sono prevalentemente interni.
Il narratore è in terza persona esterno onnisciente.
Mio commento : Il libro mi è piaciuto molto perché lascia con il fiato sospeso fino alla fine. è molto interessante il personaggio principale, Jane Wilkinson dal carattere determinante e secondo me l'autore ha voluto evidenziare l'egoismo e l'egocentrismo di una diva capricciosa nell'ambiente teatrale.
Consiglio a tutti il libro .
Lorenzo Gaggero 2^E
Cosa intendi per sequenze presenti? Ti piace Poirot come investigatore e per quale caratteristica?
EliminaPer sequenze presenti intendevo dire che le vicende sono narrate al tempo presente, mi sono espresso male. Poirot mi piace molto perché è un investigatore con un fiuto straordinario che riesce a risolvere i casi più intricati.
EliminaCiao sono Lorenzo Gaggero della 2^ E e voglio spizzicare il libro che ho letto durante le vacanze di Natale.
RispondiElimina" Grizzly Trappola Mortale "
Autore : Justin D 'Ath
Editore : Giunti Junior
Data : Maggio 2013
PP. : 160
Genere : Avventura
Questo libro narra le avventure di un ragazzo di nome Sam e del suo gruppo di scout , di cui è responsabile, che hanno un terribile incidente in autobus mentre si trovano nel deserto Americano , tra le Montagne Rocciose . L' autobus precipita in un canyon.
Sam rimane praticamente illeso , ma deve trovare velocemente aiuto per lui e per i suoi compagni perché sono rimasti senza cibo, acqua e attrezzature.
Il ragazzo , insieme a due suoi compagni , corre a cercare soccorsi ma dovrà mantenere la calma e trovare molto coraggio perché è inseguito da un enorme orso Grizzly e da un branco di lupi minacciosi.
La storia continua con innumerevoli colpi di scena, Sam e i suoi compagni dovranno affrontare molti pericoli e cercheranno di costruire una trappola per catturare il Grizzly. La loro esperienza nel gruppo degli scout li aiuterà molto perché sapranno cavarsela in diverse situazioni.
Nel libro il narratore è in prima persona onnisciente .
Il linguaggio è semplice.
Le sequenze sono presenti e dialogate.
I luoghi sono esterni perchè il libro è ambientato nella natura più selvaggia e sono anche mimetici .
Mio commento : consiglio questo libro a tutti quelli che amano questo genere perché sono presenti avventure da brivido.
A me è piaciuto molto e mi ha lasciato con il fiato sospeso fino all' ultima pagina . Mi sono immedesimato nel personaggio principale, Sam , che ha dimostrato di avere coraggio da vendere e che mi ha fatto capire che di fronte alle difficoltà non bisogna mai arrendersi.
Secondo me inoltre l'autore ha saputo evidenziare la bellezza della natura e degli animali, in questo caso principalmente degli orsi che, anche se pericolosi e aggressivi verso l'uomo ,a volte riescono a darci una lezione di vita.
Lorenzo Gaggero 2^ E
Insomma una storia di coraggio per vincere la paura..interessante... perchè non ci spizzichi una descrizione o una frase che ti ha colpito in particolare...!!!
EliminaSara Sciutto 2^E
EliminaBravo Lorenzo! Ottima la trama e il commento finale! Dovresti prestarmi il libro perché mi ispira molto!
Lollo la trama è molto interessante, e io che sono stato uno scout mi immedesimo ancora di più nel personaggio, capisco molto come si sente Sam, un ragazzo che deve scappare da un grizzly e non ha viveri!!!!!!
EliminaPerò se questo ragazzo era inseguito da un orso, avrà vissuto qualche emozionante vicenda, io ti consiglio di menzionarne qualcuna!!!!!!!
Una delle parti del libro che mi ha colpito è questa :
EliminaIl grizzly ha guardato proprio nella nostra direzione. I suoi occhietti porcini hanno incrociato i miei . Sollevando il labbro superiore , ha scoperto i denti e ha fatto un verso cupo, una specie di soffio. Poi si è alzato sulle gambe posteriori , con l'acqua che gli colava giù dalla pelliccia , e ha emesso un ruggito spaventoso , a metà tra il latrato di un cane e il muggito di un toro.
Eravamo spacciati.
Spero di essere riuscito ad incuriosirvi ancora di più a leggere il libro. Ciao Lorenzo Gaggero 2° E
Carangelo Federica 3^E
RispondiEliminaVolevo spizzicarvi il libro che ho letto e spero che appassionerà anche voi. Buona lettura.
George Orwell, La fattoria degli animali (animal farm), Mondadori, Milano, 1947, 115 pp
Questo libro parla del totalitarismo sovietico, ma per rendere più leggera la lettura, l’autore ha deciso di ambientare questa allegoria in un luogo da tutti conosciuto: la fattoria. In questa, gli animali sono stanchi del modo di fare degli uomini e allora organizzano una ribellione contro di lui. Quest’ultima ha successo e gli animali riescono a liberarsi dell’uomo. A questo punti gli animali si dividono i lavori da svolgere nella fattoria in base a i bisogni e le capacità di ognuno (principio marxista). Questo metodo fuzionò per i primi anni di gestione, successivamente questo accordo venne rotto dai maiali i quali presero il controllo completo della fattoria assumendo atteggiamenti umani in tutti i sensi possibili.
A mio parere è un testo sia storico che di avventura con personaggi molto descritti (utili alla comprensione), narratore in terza persona onnisciente, luoghi mimetici e incipit narrativo.
Le sequenze sono spesso dialogate come ad esempio la canzone “Animali di Inghilterra” di cui vi citerò un piccolo verso:
“Animali d’Inghilterra,
d’ogni clima e d’ogni terra,
ascoltate il lieto coro,
tornerà l’età dell’oro”
Per concludere il libro mi è piaciuto molto e lo consiglio a tutti.
Ciao a tutti sono Emanuele e oggi vorrei commentarvi il seguito di Eragon: Eldest.
RispondiEliminaEldest, Christopher Paolini, fabbri editori, Milano, novembre 2005, 800 p.p.
Dopo la battaglia nel farthen dùr, gli urgali e dei maghi tesero una trappola a rotghar, il re dei nani che venne ucciso. Nel frattempo suo cugino e gli abitanti di charavall vengono attaccati dai ra'zac e dai soldati allora decidono di scappare guidati da roran, il cugino di Eragon. Arrivano a narda e prendono delle chiate e in seguito approdano a teirm dove incontrano jeod, che li aiuterà a rubare una nave. Dopo di che il cavaliere dei draghi dovette andare a èllesmera, la capitale degli elfi, nella weldenvarden. Accompagnato da Arya e da dieci nani arriva a èllesmera dove scopre che i suoi nuovi maestri saranno Ormis e Gleader, dei cavalieri sopravvissuti e resi segreti a tutti. Finito il suo addestramento tornano dai varden che sotto il comando di nasuada si sono trasferiti nel surda e in seguito nelle pianure ardenti per una battaglia. Il mattino dopo l'arrivo di Eragon e della dragonessa nelle pianure ardenti si scatena lam battaglia dove ci sarà anche murtagh, che, schieratosi da parte di galbatorix
fece schiudere unuovo di drago. Nel frattempo arriva roran con il villaggio e alcuni si aggiungono alla battaglia. Dopo aver vinto, murtagh lascia libero l' altro cavaliere e li rivela di essere suo fratello.
Ricorda le maiuscole...e non raccontare la trama ma le tue impressioni...sarà molto più interessante e in questo modo saremo spinti a leggere. Ricorda queste sono recensioni non riassunti...
EliminaEma, la trama credo che sia completa però dovresti pensare che qualcuno non sa tutta la storia e allora dovresti anche raccontare quello che è successo prima!!!!!
EliminaIn più, come ha detto la prof, dovresti aggiungere dei dati e delle riflessioni!!!!!!
:) :) :)
LA FATTORIA DEGLI ANIMALI Francesco Luciani 3°E
RispondiEliminaLa fattoria degli animali è stato scritto da George Orwell. E’ stato pubblicato nel 1947 da Oscar Mondadori. Questo libro parla della storia che segue lo sviluppo dei soviet e dei due dittatori russi. Non lo fa direttamente ma ne parla dando altri nomi alle cose che intende: in questo caso gli animali della fattoria sono i cittadini e i maiali poi si riveleranno i dittatori.
Spizzicate : Palladineve cancello Fattoria Padronale e scrisse Fattoria degli Animali, da quel momento la fattoria si sarebbe chiamata così.
Commento: mi e piaciuta molto la tecnica usata da Orwell per scriver questo libro, io lo consiglio a tutti.
Parlaci di questa tecnica....e secondo te quale era il sogno di chi credeva nella rivoluzione?
EliminaGiada Bodrato 3^E
RispondiEliminaHo appena finito un libro di cui vi voglio parlare, il suo titolo è “STORIA DI IQBAL”, l’autore è Francesco D’Adamo. Questa è una storia vera. Per chi non conoscesse Iqbal, lui era un bambino che viveva in Pakistan e lavorava per estinguere il suo debito (il debito è, appunto, il debito accumulato da una famiglia, che siccome non sa come estinguerlo è costretta a dare i propri figli a dei commercianti di tappeti, di mattoni o in delle miniere, sperando che i loro figli lavorando possano aiutare la famiglia economicamente, anche se il debito non si sarebbe mai estinto). Iqbal era un ragazzo della mia età, circa 13 anni, e ha avuto il coraggio di ribellarsi, avendo dei risultati straordinari, ha vinto una borsa di studio a Boston ed è andato in Svezia per tenere un discorso riguardo la sua storia. Il libro è narrato in prima persona interna da una ragazza di nome Fatima che incontro Iqbal mentre lavorava da un fabbricante di tappeti. Tutta la storia è un flashback, ovvero, lei, mentre è nel suo letto ricorda di quando era schiava dello sfruttamento minorile e della sua amicizia con Iqbal. Una cosa mi ha colpita più di tutte: lo scrittore non aveva mai conosciuto Iqbal, né era stato in Pakistan, ma nonostante questo era tutto così fluido che non ci si faceva caso. Se dovessi fare un breve commento su questo libro sarebbero le stesse parole dello scrittore “È la storia di come si può conquistare la libertà. Ed è una storia che continua e va avanti, tutti i giorni. Anche mentre voi leggente queste righe”. Spero di avervi incuriositi, perché è un libro che commuove e che fa riflettere, cosa che di questi tempi si fa molto di rado, asti pensare alla leggerezza che anno preso le parole, anche le più pesanti. Vi consiglio vivamente di leggerlo, non perché sono una studentessa, ma perché sono rimasta colpita in quanto persona.
volevo correggermi: quando parlo di Fatima sottomessa allo sfruttamento minorile e subito dopo della sua amicizia con Iqbal, non intendevo che fosse schiava anche di quest'ultima, ma che narra anche della sua amicizia con, appunto, Iqbal.
RispondiEliminaHo anche sbagliato a battere la parola "basti" nella frase "basti pensare alla leggerezza che hanno preso alcune parole, anche le più leggere."
RispondiEliminaHo notato gli errori di battitura...succede...bisogna rileggere prima di postare. Ti sei corretta in parte...Che cosa ha sacrificato Iqbal purtroppo per far conoscere la piaga del lavoro minorile?
EliminaPurtroppo ha sacrificato la sua vita e ciò che mi ha toccato di più è il fatto che se ne sia andato proprio il giorno di Pasqua, un giorno che per lui era molto importante.
EliminaBodrato Giada 3^ E
RispondiEliminavorrei parlarvi anche di un film che ho visto di recente " Save Mr. Banks". Parla di come Walt Disney avesse convinto l'autrice di "Mary Poppins" a cedergli i diritti per il film. P. L. Travers (l'autrice di Mary Poppins) fa molta fatica ad accettare la proposta di Disney, anche se alla fine cede, anche perché sennò non ci sarebbe stato il film che ancora ora guardo con molto piacere (Mery Poppins, non il film di cui vi sto parlando ora). Scoprire il perché di questo titolo sta a voi guardando il film, anche perché se io vi spiegassi il suo significato, per voi non avrebbe più senso guardare ciò di cui vi sto parlando, il che non avrebbe senso visto che questa è solo una spizzicata. Tutto ciò che posso dirvi è che parla del padre di P. L. Travers e della gioventù di quest'ultima nella quale vi era veramente una sorta di Mary Poppins! Alla fine mi sono commossa, tanto, tanto. mi sono affezionata a tutti i personaggi e la fine mi è un po' dispiaciuta, ma non preoccupatevi! il film fa ridere! non è triste e malinconico, solo un po' alla fine, ma ne vale la pena, credetemi.
marchelli manuele: ciao ragazzi le vostre recensioni sono favolose, io vi vorrei presentare il libro che ho letto in queste corte vacanze di Natale. il libro è di Oscar Wilde e sintitola "il ritratto di Dorian Gray". il titolo era accattivante e mi sentivo quasi chiamato da questo libro. leggendolo ho scoperto che il protagonista era molto simile a me anche se delle mie idee contrastavano con le sue. il libro n genere parla di questo ragazzo quasi diventato uomo che si trova inresistibile, grazie comunque alle persone che gli stavano intorno perchè lo guardavano molto spesso. infatti nel libro fa notare che lui era sempre al centro dell'attenzione, e lui era ricco bello e aveva la fila di ragazze che lo volevano per se. ma lui si innamoro di un attrici che dopo pochi giorni il loro fidanzamento muore assassinata con dell'acido. lui con i fatti successi non si scoraggiò e si fece fare un ritratto dal suo amico hallwarrd Basil. lui in questo dipinto si trova estremamente irresistibile allora fa il patto con il demonio, che consisteva che tutti i suoi segni di vecchiaia venissero rappresentati sul dipinto ma non su il suo splendido corpo. per fare ciò doveva uccidere e allora sul ritratto ogni volta che assassinava delle persone si creava una chiazza di sangue. lui dopo poco quando era a oziare nella sua sala voleva vedere se era diventato puro ma la chiazza di sangue si allargava sulla tela e allora....
RispondiEliminail finale lo lascio da scoprire a voi non vi svelo il pezzo più bello del racconto.
per informarvi subito il libro può risultare pesante e anche un po' noioso ma poi come è successo a me potrete leggerlo scorrevolmente appassionandovi sempre di più. io ringrazio la prof di avermelo prestato e al libro se gli dovessi dare un voto gli darei un 8 scoprite i motivi provandolo a leggerlo e poi postate qui la vostra impressione.
aspetto con ansia le vostre recensione.
buona lettura.
Vi voglio proporre una lettura di queste vacanze. A dire il vero è stata la “ri-lettura” di un classico romanzo storico-sociale-autobiografico che ha per sfondo la seconda guerra mondiale. Classico perché la scrittrice Donatella Ziliotto con questo testo:
RispondiEliminaDonatella Ziliotto, Un chilo di piume un chilo di piombo, Milano, I delfini, Fabbri, 2005 (prima stampa1992, premio Andersen 1994),
ci ha donato un’opera con uno stile originalissimo, a metà tra la scrittura dei pensieri di una bambina e l’abilità di un’adulta che sa dosare, non a caso, citazioni, all’apparenza banali, che, però, fanno capire perfettamente il momento storico e personale che ha vissuto restituendocelo interpretato, ma assolutamente vero e senza fronzoli. La trama, che poi narra le reazioni di una bambina in un suo momento di crescita alle porte della sua adolescenza, si snoda appunto tra sensazioni personali (vedersi brutta, giocare appena vi è l’occasione, ascoltare ciò che dicono i grandi, ribellarsi, disubbidire) e fatti globali e storici (dittatura, occupazione tedesca, bombardamenti, persecuzione degli ebrei, rappresaglie, uccisioni, attesa degli americani, fame, sporcizia, fuga nelle campagne, fine della guerra) visti da occhi inconsapevoli, ma attenti, che tutto hanno registrato per poi essere scritto nella maniera in cui, allora, è stato vissuto. Le sequenze narrative ed le poche battute di dialogo fanno da sfondo alla continua riflessione immediata di Fiamma, la protagonista. I personaggi secondari sono molti e tutti descritti accuratamente in ciò che al momento colpiva la bambina. Dalla sorella:
"Ma soprattutto ha le guance di un rosso acceso, e gli occhi grigi sopra le sopracciglia depilate (le mie quasi arrivano a unirsi al naso). Mi ha parlato della Patria…Ha addosso un profumo che mi sentivo come se qualsiasi cosa mi dicesse mi sarei convinta".
Al primo amore:
"La sera viene a giocare a ramino da noi uno studente, Giovanni. Finalmente posso parlare di libri russi, e lui mi ripete sempre la frase di Gorkj: “Non nasconderti mai dietro la coscienza degli altri”…Io credevo che le lentiggini le avessero solo i personaggi dei libri , ma lui ce le ha…"
Donatella, Fiamma nel romanzo, narra le sue giornate scandite i momenti che la memoria ha fissato per sempre, semplici immagini che dicono tutto. Così fatti tragici, nella mente di una bambina, si mischiano con quelli banali:
"Mio papà…doveva andare a fare il preside a scuola “in orbace” con gli stivali neri, ma poi si è licenziato. Però è rimasto nervoso perché è mezzo ebreo , e da un momento all’altro può succedere che debba andare a nascondersi in soffitta. Io naturalmente ho paura per lui, ma anche per i miei conigli, perché, visto che mi hanno proibito di tenerli in casa, li ho nascosti in soffitta e hanno anche mangiato la paglia del divanetto che stava lì” ,
Fiamma/Donatella è pur sempre una giovane che sta crescendo e non vuole farsi rubare la sua adolescenza così ci fa assaporare i suoi pensieri di bambina che diventa ragazza, facendoci entrare in quei momenti di guerra e sforzandosi di farci capire che quella bambina che racconta non si è fatta piegare e vincere da quella crudeltà, ma ha continuato a crescere e a notare ciò che di bello e di costruttivo poteva dare in qualche modo anche la sofferenza. Così il romanzo lascia sullo sfondo l’atrocità per regalarci momenti divertenti e autentici rubandoli ai pensieri di una adolescente che ha i problemi di tutti i ragazzi.
Credo che Donatella Ziliotto sia scrittrice per ragazzi e adolescenti, ma non solo, direi che è basilare leggere la sua opera anche per genitori ed insegnanti e adulti in genere per concedersi di tornare a pensare come i bambini.
Intervengo ancora per terminare la mia spizzicata e per continuare a parlare un pò dell'autrice del romanzo che ho appena presentato. Il suo è un esempio di vita molto particolare. Lei è stata ragazza con incubi, sogni, desideri , delusioni e momenti felici come tutti i ragazzi, ma ha avuto nell’esperienza della guerra la palestra in cui il suo crescere l’ha formata come persona che non si arrende, che non si accontenta di essere spettatrice inconsapevole, che non vuole fare ciò che non capisce e continua a chiedere per decidere. Vuole entrare dentro situazioni, persone, pensieri, decisioni. Mai nulla le sfugge e questa sua curiosità e voglia di capire, nella vita di tutti i giorni, sarà la sua forza. E’ stata una accanita lettrice e scrittrice da prima di diari e poi, da adulta, ha fatto dello scrivere il suo mestiere, ciò è avvenuto anche per merito anche dei suoi maestri e della scuola, di persone particolari che insegnavano fuori dagli schemi anche a loro rischio e pericolo. La figura di Rita, la sua professoressa, nel romanzo, è una delle meglio “disegnate”. Sono proprio questo tipo di persone che le hanno permesso di leggere il meglio dei testi classici europei ed italiani e sono queste le storie che mi fanno continuare a credere che la scuola, gli insegnanti, le famiglie possano far crescere i ragazzi in un ambiente che può influenzare positivamente la capacità critica. Parole che attirano parole, pensieri che muovono altri pensieri, idee che fanno crescere originali e diversi gli uni dagli altri, ma con gli altri. E’ quello che molti di noi, condividendo le propri letture, cercano di fare tramite questo blog.
RispondiEliminaArrivederci in classe
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EliminaBuongiorno prof, sono Manuel Lantero, della IIE, questa autrice, da lei ben descritta, ha scritto altri libri che ci può consigliare?, ne ha pubblicati alcuni di altro genere o lo "sfondo standard" è la guerra?
EliminaAspetto con ansia la sua risposta.
Francesco Lantero 2^E
RispondiEliminaSalve ragazzi vorrei spizzicarvi un brano della nostra Antologia di seconda.
C.S.Lewis uno dei Re del genere Fantasy ha scritto :"Le gelatine di frutta" tratto da: Il leone,la strega e l'armadio" che a sua volta é tratto dalla saga : Le cronache di Narnia.
Narra di Edmund un ragazzo che insieme a suo fratello e alle sue sorelle sono ospiti di un vecchio zio e dentro alla casa di esso trovano un' armadio che porta in un'altro mondo : il regno di Narnia. In questo abita una strega malvagia che viene chiamata : la strega bianca.
Questa incontrandolo per strada gli chiede che cos'é e da dove viene. Dopo che Edmund gli aveva dato la risposta di essere un figlio di Adamo e aveva un fratello come lui e due sorelle figlie di Eva , "Sua Maestà" iniziò a fargli strane proposte: "Perché non porti tuo fratello e le tue sorelle ? ...; ti farei mio Principe e loro miei Duchi. Sai io non ho figli e mi ci vuole un' erede al trono che indossi la corona e mangi le gelatine di frutta di cui vai matto."
Ecco una frase che mi ha colpito: "Ah -esclamò la regina come se parlasse a se stessa-Una porta.Una porta sul mondo degli uomini.Ho già sentito dire di queste cose,possono rovinare tutto.Ma é uno solo ,facile da trattare"
Genere: puro Fantasy.
Ambienti: mondo mortale, regno di Narnia(mimetici).
Sequenze:dialogate.
Incipit:in medias res.
Finale: tronco.
Narratore:terza persona singolare esterna al racconto.
Tempo narrazione : veloce.
C'é un'anticipazione nella frase che ho spizzicato(la seconda).
Il racconto ha saputo appassionarmi , spero che vi piaccia anche a voi il Fantasy , saluti da Francesco 2^E.
Anche se questo é un bloog dedicato alla lettura,ovvero condividere con gli altri letture che hanno saputo coinvolgerci, io vorrei parlare di una situazione che per un Paese vale molto piú di un libro. Ovvero la situazione cubana infatti il 17 dicembre 2014 il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e Raoul Castro,per chi non lo sapesse presidente cubano, si sono incontrati per aprire un dialogo e porre finalmente fine all'embargo,ovvero il divieto di commercio tra Stati Uniti e Cuba. Questo divieto ormai é in vigore dal 1954 dopo la rivoluzione cubana. Questa apertura tra i due leader potrebbe creare una svolta per quanto riguarda Cuba a partire dalla situazione sociale sino ad arrivare a quella economica.
RispondiEliminaCaneva Pietro 3 E
Lanza Alessia 2^E
RispondiEliminaVorrei spizzicare un brano dell'antologia di seconda:"Grecia"
La storia e’ accaduta realmente, viene narrata da Fabio Geda, ma e’ vissuta da Enaiatollah Akbari. Quest’ultimo è un giovane ragazzo afghano che vuole scappare dal suo paese con alcuni suoi amici per cercare una vita più serena, libera quindi migliore di quella che aveva vissuto fino ad ora nella sua Patria. Il loro viaggio è lungo e difficile e per raggiungere la loro libertà devono fare una lunga attraversata in mare con un gommone. Il mare spesso è agitato; il gommone si riempie di acqua che Alì, uno dei ragazzi, prontamente cerca di ributtare in mare .Dopo un po’ di tempo decidono di fare un “pisolino” perché erano troppo stanchi. Quando si svegliano trovano davanti ai loro occhi un’isola e notano una bandiera con i colori simili a quella della Grecia. Erano tutti molto contenti e sorpresi, anche se però indossavano solo le mutande in quanto i vestiti erano stati chiusi in alcuni sacchetti perché non si bagnassero. Con molta vergogna entrano nel paese e cercano di recarsi in un supermercato. Purtroppo quando cercano di uscire dal negozio vengono inseguiti dalla polizia. Solo due di loro saranno arrestati,Akbari e Alì il più piccolo. In questa storia i ragazzi, senza l’aiuto di nessuno, tentano di raggiungere la libertà. Essendo in gruppo cercano di aiutarsi gli uni con gli altri, ma alcune volte ciò peggiora la situazione. Nella storia ho trovato una frase che mi ha colpito:
“.¬¬Le onde erano talmente alte che quando ci sovrastavano, quando un gommone era nella conca tra l’una e l’altra, era come se stessero per franarci addosso. “
Nel racconto i luoghi sono mimetici perché quando ad esempio i ragazzi sono in mare, quest’ultimo è mosso e loro litigano per decidere la direzione. Il racconto è di genere avventura. Il linguaggio è ricco di dialoghi tra i vari personaggi, è semplice e anche molto scorrevole. I protagonisti sono cinque, tra cui il narratore, ma non sono descritti in modo dettagliato.
Alessia Lanza 2^E
Autore: Roald Dahl
RispondiEliminaTrama: Il GGG, ovvero il Grande Gentile Gigante, era un gigante con grandi orecchie che passava tra le città durante la notte fonda, e raccoglieva i brutti sogni dei bambini sostituendoli con più belli, usando una grande rete (per raccogliere i sogni brutti) ed una grande tromba (per soffiare i bei sogni dentro le camerette dei bambini. Una sera una bambina di nome Sofia, non riusciva a dormire e vide il grande gigante con il suo mantello nero, la sua tromba e la sua mestosa rete. Allora il GGG decise di portare Sofia nel paese dei giganti, ma non per mangiarserla, il grende gigente gentile era vegeteriano, a differenza degli altri giganti cattivi che si cibavano di bambini. Sofia era molto preoccuapata perchè non sapeva che il gigante fosse vegetariano, ma dopo aver fatto amicizia con il gigante decise di escogitare un piano per intrppolare i giganti cattivi. Allora andarono dalla regina d'inghilterra che li aiutò a realizzare il piano, esso consisteva nel legare i giganti mentre dormivano e metterli in un elicottero, dove c'era una grande buca recintata. Alla fine il GGG divenne importante per l'inghilterra, e incominciò a studiare la letteratura diventando un grande scrittore, infatti nel libro lui è considerato l'autore.
Mie impressioni personali: Devo dire che quando la prof ci ha assegnato questo libro, mi è sembrato un po' strano, pensando che fosse molto da bambini più piccoli, infatti mi ricordavo di averlo già letto, però mi è piaciuto andare a riguaradare questo libro molto carino che mi ha fatto ritornare indietroe mi ha fatto pensare come una bambina.
La spizzicata che trovate qui sopra è stata scritta da Giorgia Piccardo, ma pubblicata dall'account di Margherita Succio. Siamo due alunne della classe 3E.
RispondiEliminaGiorgia Piccardo 3^E
RispondiEliminaHUNGER GAMES
Parte 1
Hunger games è un film per ragazzi, ambientato nel nord America, la protagonista, Katniss Everdeen, che vive nella nazione di Panem, divisa in distretti e governata da un regime totalitario. Ogni anno, ciascun distretto scieglieva una ragazza e un ragazzo da mandare agli Hunger Games, una lotta mortale trasmessa in televisione. Katniss, vive nel distretto dodici, ed è costretta ad andare a caccia, con il suo amico Gale, perchè suo padre, che era un minatore, morì sul lavoro, e quindi Katniss doveva guadagnare per la sua famiglia. Katniss e Gale, per sfamare le loro famiglie, ne hanno dovuti inserire molti, tuttavia la sorte vuole che come concorrente donna sia scelta Primrose, sorella minore di Katniss, che invece ha un solo biglietto. Katniss decide allora di candidarsi come volontaria. Con lei viene scelto Peeta Mellark, figlio del fornaio. I due vengono portati in un luogo dove possono parlare per un'ultima volta con i propri cari, per poi partire per Capital City. Quando arrivano a destinazione vengono messi in una sala comune, dove imparano alcune tecniche per sopravvivere, il giorno dopo c'era il test di ammisione, un test in cui tutti i partecipanti dovevano mostrarsi ai ricchi per essere valutati, Katniss scaglia la prima freccia e non colpisce il bersaglio, allora i ricchi, incominciano a parlare tra di loro e non considerarla, Katniss si arrabbiò e scagliò una freccia dritta in una mela che era posta in bocca al maiale che i ricchi stavano gustado, con questa mossa Katniss si guadagnò un buon punteggio. La sera, c'era l'intervista, in cui, ogni partecipante, aveva tre minuti per descriversi, Katniss, aveva uno stilista, che le consegnò un abito che quando girava prendeva fuoco senza bruciarsi (ecco perchè in seguito, viene chiamata "la ragazza di fuoco"), grazie all'abito diede una buona impressione, invece, Peeta, il suo compagno, dichiarò pubblicamente il suo amore per Katniss, ma purtroppo lei pensò che fosse solo una mossa, per guadagnare più punti, da parte dei produttori. Gli Hunger Games si svolgono nell'arena, riproduzione artificiale di un luogo selvaggio. I giocatori vengono lanciati nell'arena e devono aspettare sessanta secondi prima di partire. Al centro dell'arena è posizionata una gigante cornucopia che contiene tantissimi oggetti utili alla sopravvivenza, quali cibo, armi... Trascorsi i 60 secondi, molti concorrenti si gettano al centro verso la cornucopia. Katniss invece, avvisata dal suo mentore Haymitch di non avvicinarsi alla cornucopia per evitare di essere massacrata, decide alla fine di fuggire nei boschi. Il primo giorno muoiono 11 concorrenti, tra cui alcuni cosiddetti favoriti. Non tutti i distretti sono poveri, alcuni vivono in condizioni migliori degli altri e spingono i figli a candidarsi come volontari agli Hunger Games come tributi dopo un duro allenamento. Peeta si allea con il gruppo di favoriti. Katniss, vagando per l'arena, incontra il gruppo e per sfuggirgli sale su un albero.
Quando questi si addormentano vede Rue, una ragazzina del distretto undici, a pochi alberi da lei, la quale le indica un alveare di vespe mortali. Arrampicatisi fino al nido, Katniss tramite il coltello sega la base dell'alveare facendolo cadere sul gruppo sottostante. Tutti fuggono in preda alle allucinazioni da puntura e Lux, una dei favoriti, muore. Anche Katniss è stata punta e ha una serie di allucinazioni, ma Rue la cura con delle foglie e la fa sopravvivere. Katniss, mentre le vespe stavano massacrando Lux, rubò il suo arco, e si alleò con Rue. Le due cercavano di distruggere la base dei favoriti, che cercavano Katniss per ucciderla. Dopo qualche giorno, Katniss e Rue, per allontanarsi e sopravvivere, si spingono verso zone remote dell'arena, molto lontano dagli altri concorrenti e gli strateghi, i gestori del gioco, scatenano un incendio nel quale Katniss rimane ferita. Rue decide di insegnare a Katniss un motivetto che, se cantato, veniva ripetuto dalle ghiandaie imitatrici (uccelli artificiali in grado di riprodurre il suono). Rue tuttavia alla fine rimane uccisa. Poco dopo viene dato l'annuncio secondo cui, a differenza delle passate edizioni, possono esserci due vincitori dello stretto distretto, allora Katniss, corre a cercare Peeta, lo trovò ferito ad una gamba, allora i due innammorati si rifugiano in una grotta. Gli strateghi, mandarono una minestra curativa per Peeta, con un biglietto, dove c'era scritto che Katniss doveva baciare Peeta, in cambio di una crema curativa. Katniss baciò Peeta, e subito dopo, venne annunciato che al centro dell'arena, nella cornucopia, c'erano dei contenitori con il nome del distretto stampato sopra, al loro interno c'erano cose che servivano ad ogni distretto, nel caso di Katniss, c'era la crema per Peeta. Katniss parte e corre a prendere il contenitore, ma Clove, la ragazza che uccise Rue, la cerca di uccidere, Katniss, però viene salvata dal ragazzo del distretto undici, il compagno di Rue, che la salva solo perchè aveva aiutato Rue. Katniss riesce a prendere la medicina per Peeta, e si curano, nell'arena erano rimasti solo in tre: Peeta, Katniss e Cato, uno dei favoriti. Lo scontro finale avviene tra loro, ma in più gli strateghi mandano degli ibridi, per ostacolarli. Peeta, Katniss e Cato si scontrano sopra la cornucopia, chissà come finirà, chissà chi morirà, Katniss vincerà gli Hunger Games, e ucciderà Peta, oppure sarà Cato a vincere?
RispondiEliminaVi consiglio di guardare questo film è spettacolare, e molto profondo, a me piaciuto tantissimo, e non vedo l'ora di rivederlo, spero che lo facciate anche voi.
“Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, un libro strano, ma che sa prendere il lettore e fargli voler assaggiare sempre più pagine. Strano, perché prende i punti di vista di un ragazzo che soffre della Sindrome di Asperger, una forma di autismo. È molto diverso dagli altri ragazzi che si trovano in giro, non gli piace essere toccato e il suo sogno è vivere in un mondo, nel quale ci fosse solo lui… adora il rosso e odia il giallo e il marrone, infatti quando alcuni cibi contengono questi colori, si rifiuta di mangiarli. Come detto dal titolo, il libro inizia con il ritrovamento di un cane dei vicini, di nome Wellington, ucciso con un forcone. Christopher Boone, protagonista della storia, cercherà di scoprire chi è stato ad uccidere Wellington e perché. Si segna gli indizi che trova in un libro, ma un giorno suo padre lo scopre, e glielo ritira, affinché non si cacciasse in grossi guai. Christopher pensava di aver perso la madre anni fa, per un infarto, o almeno questo è quello che dice il padre. Cercando il libro, però, trova delle lettere, spedite dalla mamma da Londra, e questo dopo la sua presunta morte. Il padre, allora, gli spiega tutto. Gli confessa anche che era stato lui ad uccidere Wellington. Da allora Christopher, pensando ormai fosse pericoloso, aveva paura di lui. Un giorno, allora, con qualche snack, e bancomat del padre alla mano, Christopher decide che per raggiungere sua madre a Londra, prenderà il treno. Completamente solo, ma allo stesso tempo circondato da estranei dei quali aveva paura, partì per questa grande impresa. Tra un mare di inconvenienti, il padre preoccupato che non sapeva dove fosse, e la sua “ignoranza” in fatto di viaggi, riuscì ad arrivare a fatica a destinazione. Allora, secondo voi, che succederà? Christopher troverà sua madre? Suo padre lo ritroverà? O, magari, non riuscirà a trovare la madre e vivrà per strada? Ve lo lascio scoprire! L’autore, Mark Haddon, dà alla storia un andamento lento e leggero, ma riesce anche a far pesare le scene nelle quali i personaggi sono arrabbiati. L’incipit del libro è descrittivo, perché inizia descrivendo il cane Wellington disteso a terra. Il genere è giallo. È scritto in prima persona (Christopher racconta) e in tempo presente. Ci sono flashback dove si ricorda scene con la mamma. Il libro mi ha saputo intrattenere molto. All’inizio non mi convinceva, ma poi sono iniziato a entrare nel vivo della vicenda! Non mi piace molto leggere, preferisco i film, ma, sinceramente, questo libro l’ho adorato!
RispondiEliminaSara Sciutto 2^E
RispondiEliminaVorrei spizzicarvi il libro “La storia di una gabbianella e il gatto che le insegnò a volare”, che può sembrare banale, ma che in realtà è ricco di tematiche e messaggi.
Luis Sepulvéda;“La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”; 2014; Agrate Brianza; Guanda Editore.
Nel bel mezzo del Mare del Nord, una gabbiana di nome Kengah rimane vittima della “peste nera dei mari” cadendo un una macchia di petrolio; nonostante questo, riesce a volare fino alla città di Amburgo e atterrare stremata e in fin di vita sul balcone del gatto Zorba. La gabbiana strappa tre importanti promesse al gatto: non mangiare l'uovo che lei sta per deporre, averne cura e insegnare a volare al piccolo che nascerà.
Quando purtroppo Kengah muore, Zorba si ritrova a dover covare un uovo e ad accudire una gabbianella con l'aiuto dei suoi amici gatti. Per insegnarle a volare dovrà ricorrere a un estremo rimedio infrangendo “il tabù dei gatti”.
Il narratore è in terza persona esterno onniscente
Le sequenze sono tutte presenti soprattutto quelle dialogate e descrittive
La narrazione è ambientata nei nostri tempi
Gli ambienti sono per lo più esterni
Le tematiche sono il rispetto delle diversità, la lealtà verso il prossimo, l'amicizia e la generosità.
Vi consiglio questo libro perché mi è veramente piaciuto e interessato e mi piacerebbe sentire le vostre impressioni.
Un saluto a tutti e correggetemi!!
Ciao sono Andrea Parodi scusatemi se non ho ancora scritto prima d'ora, ma non potevo.
EliminaSara, buona narrazione della trama sul libro, però devo dire che l'analisi me sembra un po' troppo frettolosa e riassuntiva, e poi manca il tuo commento, se c'è alla fine ma manca un po' di sentimento si è bello ma poi?... Come scrive l'autore? hai fatto un buon lavoro ma la spizzicata mi sembra fatta quasi da un robot :-) ;-D
Grazie Andrea per avermi fatto notare gli errori, ora aggiungerò qualche commento e vi farò assaporare ancora di più questo libro attraverso una spizzicata:
Elimina" Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare le gru del porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando più volte attorno al campanile della chiesa.
<< Volo! Zorba! So volare! >> strideva euforica nel vasto cielo grigio."
Questo piccolo pezzo del libro narra il primo volo della gabbianella Fortunata, si possono notare i sentimenti che lei prova ( felicità, libertà, divertimento ). Secondo me è uno dei momenti più emozionanti e più caratteristici dello stile di Sepùlveda di tutta la narrazione.
Grazie a questo libro ho capito quanto sia importante il rispetto delle diversità, perché non siamo tutti uguali e ognuno ha le proprie qualità e i propri difetti. Attraverso i messaggi ho capito quali sono i temi più importanti per l'autore: amore per la natura, generosità e solidarietà anche fra "diversi". Spero di aver detto qualcosa in più e di avervi soddisfatto! :-D :-P
Sopuch Krystian
RispondiEliminaJohnny il seminatore
Autore: Francesco Adamo
Anno : 2005
Edizione : II edizione I delfini Fabbr editori
Tipo: Romanzo
Trama
Libro parla di un ragazzo di nome Johnny che ritornato dalla guerra,
e partito come un avviatore e poi ritornato come reietto.Tutti nel
paesi lo aspettavano come un eroe che racconte dei suoi gesti eroici ,
ma non e questo che Johnny raconta alla gente.Johnny torna in un
mondo dove tutti pensavano che la guerra e giusta , pero lui
ha capito che la guerra giusta non esiste.Quel libro e una poesia
,umanita,orrore e guerra e pace. E una storia molto interessante.
Io iniziando a leggere ci sono gia stato dentro come se fosse
tenuto da e non potevo piu staccarmi. Mi e piacuto molto quel libro .
Io vorrei spizzicare un libro intitolato "Il giovane Holden" devo essere sincero, a me questo libro non ha molto colpito ,ma ognuno ha il proprio pensiero e per questo vorrei comunque parlarvene. Questo libro parla di un ragazzo americano di nome Holden Caulfield,egli viene espulso dal collegge che stava frequentando per via del suo scarso rendimento scolastico. Egli narra in prima persona utilizzando molti flash back. Una notte sapendo di essere stato espulso dedice di tornare a New York,ma non di andare subito a casa dei suoi genitori vuole infatti divertirsi un pò prima di tornare dalla famiglia che sicuramente lo avrebbe punito visto che non era la prima volta in cui era stato espulso da un collegge. Arrivato in treno a New York decide di prendere una stanza in albergo e poi di uscire alla ricerca di locali. Da qui in poi il libro narra semplicemente di sue diverse esperienze come ad esempio l'incontro con una prostituta di nome Sunny,una sua vecchia amica di nome Sally con cui va a pattinare ed un suo vecchio compagno di scuola. Decide di andare a trovare sua sorella Phoebe alla quale é molto legato,ma l'arrivo dei genitori a casa é costretto a fuggire. Profondamente scoraggiato dopo l'incontro con un suo insegnante di inglese,il professor Antolini,che inaspettatamente gli rivolge attenzioni "particolari" decide di fuggire da New York;ma prima di fare questo vuole salutare per l'ultima volta Phoebe. L'incontro con la sorella gli fará cambiare idea ed il romanzo si conclude con il ragazzo in ospedale,tutto il racconto era un flash back di Holden.
EliminaPietro Caneva
Daniele Limata IIIE
Eliminamolto bello Pietro, complesso ma carino. Mi hai fatto venire voglia di leggerlo.
Giorgia Piccardo
EliminaCiao Pietro, la tua spizzicata mi ha coinvolto molto, mi piacerebbe leggere il tuo libro. Ho, anche, notato che non metti lo spazio dopo le virgole, ti consiglio di farlo. Poi volevo chiederti se mi puoi dire quali sono le sequenze dominanti del tuo libro?
Ciao sono Alessio Nardi.
RispondiEliminaHo letto un giallo il titolo è:l'assassinio sull'oriente-exspress.
Il libro parla di un delitto compiuto sul treno proprio mentre si trovava a bordo il famoso investigatore Hercule Poirot.
Il libro è bello fino alla fine non riesci a capire chi è l'assassino, e quando si scopre un indizio si pensa che quella è la persona ma non lo è.
E'ben scritto e questo ti permette di immedesimarsi nelle scene.
"Si svegliò molto tempo dopo,sobbalzando.
Sapeva che cosa l'aveva svegliato:un lungo gemito quasi un grido,che si sarebbe detto provenire da un punto vicino.
Nello stesso momento,si udì strillare,acuto di un campanello.Si drizzo a sedere sul letto e riaccese la lampadina si accorse subito che il treno era fermo,probabilmente in una stazione. Quel grido lo preoccupava..."
Titolo: L' Agnese va a morire
RispondiEliminaAutore: Renata Viganò
Genere: romanzo strorico
Questo libro si ambienta nella Seconda Guerra Mondiale. L’Agnese era una contadina che è costretta a passare da una vita di collaboratrice di partigiani a una vita clandestina insieme alle truppe della Resistenza insieme a suo marito Palita. Trascorso tempo, Palita, che era un comunista, viene preso dai tedeschi e portato nei campi di concentramento, questo fatto sconvolge la vita della donna. Agnese si sposta per molto tempo da un Paese all’altro per portare cibi, notizie e armi. Proprio in questo periodo che Agnese viene alla notizia che Palita è morto durante il trasferimento nei campi di concentramento. Agnese, condivideva la casa con una famiglia, la quale un giorno ospitò a casa loro un soldato tedesco. Esso, per gioco uccise la gatta nera di Agnese, che era l’unico ricordo di Palita. La notte stessa, la donna uccide il soldato fracassandogli la testa con il mitra. Così è costretta a scappare via e ad incominciare a far parte della vita clandestina della Resistenza. Agnese così aiuta tutti perché prepara pranzi caldi e tiene sotto controllo tutti i beni che possedevano. Dopo la grave sconfitta dei partigiani Agnese è costretta a fare la staffetta ( colei che a volte percorre chilometri e chilometri per portare notizie ,nelle case ,della Guerra), ma viene uccisa dopo un controllo tedesco.
Ottonello Gaia 3^E
Brava Gaia, penso che non sia stato facile leggere questo libro, anche se dev'essere molto coinvolgente. Questi romanzi non sono solo di guerra e di occupazioni straniere, ma vere e proprie storie di coraggio, di amore per la patria e di aiuto e sacrificio per i propri "fratelli".
EliminaBuone "spizzicate" a tutti!
Matilde Barbieri 3 E
Khaled Osserini, Il cacciatore di aquiloni, Piemme, Casale Monferrato, 2004, 388
RispondiEliminaParla di un bambino di nome Amir che vive in Afghanistan con il padre, Baba, e due servi Ami e il figlio Hassan (che sono hazara); Amir e Hassan trascorrono la loro infanzia insieme, giocando e divertendosi, finchè un giorno Hassan, durante la gara di aquiloni si trova faccia a faccia con il “loro” nemico, Assef, che vuole a tutti i costi l’aquilone e Hassan si fa pure picchiare a costo di ridare l’aquilone al padrone, Amir non difende l’amico, da quel giorno la loro amicizia cambiò. Amir non volle più giocare con Hassan e voleva cambiare i servi, chiedendolo al padre. Un giorno Ami disse a Baba che lui ed Hassan se ne sarebbero andati, non avrebbero più lavorato per loro, così Amir capisce che l’amico aveva raccontato al padre l’accaduto e Baba a malincuore e triste accompagna via i suoi “servi”. Il tempo passa e Baba e Amir sono costretti a lasciare la loro terra a causa della guerra e ad andare in America, intanto Amir cresce e pensa sempre ad Hassan e alla colpa che aveva commesso. Amir in America si sposa con Soraya e dopo alcuni anni Baba muore per malattia. Alcuni anni più tardi Amir viene chiamato dall’Afghanistan, dall’amico del padre Rahim Khan (quasi un secondo padre per lui) di ritornare alla terra di origine e cosi fu. Rahim Khan sta morendo per malattia e prima di andarsene vuole affidare una missione ad Amir; Hassan durante questi anni si era sposato e aveva avuto un figlio di nome Sohrab, nel frattempo la madre (scappata quando lui era nato) era tornata e aveva vissuto un periodo con lui prima della morte, Hassan aveva cresciuto il figlio anche con l’aiuto di Rahim Khan e aveva abitato nella casa dove abitavano da piccoli, Hassan era poi stato ammazzato insieme alla moglie e Amir avrebbe dovuto prendere il bambino e salvarlo, anche perché Hassan e Amir erano fratelli dello stesso padre ma mai nessuno glielo aveva detto. Hassan attraverso una serie di viaggi e una lotta con Assef riesce a prendersi Sohrab e dopo una serie di avveniemti riesce a portarlo in America dove vivrà con lui e Soraya; ma il bambino non sorride e non parla mai, era passato tanto tempo e ancora niente, anche i genitori di Soraya si chiedevano il perché del comportamento. Ad una grande festa Amir chiede a Sohrab di lanciare un aquilone come facevano lui e il padre da piccoli, e finalmente dopo tanto tempo sul viso di Sohrab nasce un sorriso, Amir ritrova così Hassan il suo fratello mai scoperto e il cui legame era andato perduto nel nipote.
E’ quasi tutto un flash back
L’incipit è narrativo eccolo qui sotto:
“Sono diventato la persona che sono oggi all’età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975; ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato, è stato tanto tempo fa, ma non è vero, come dicono in molti che si può seppellire il passato, il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente; sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto, ora me ne rendo conto”
Voglio anche proporvi una spizzicata di quando il protagonista rivede il suo fratello mai scoperto negli occhi e nel sorriso e nella gara degli aquiloni con il nipote (il finale del libro) :
“ Dietro di noi la gente ci acclamava con fischi e applausi. Io ero senza fiato. L’ultima volta che mi ero sentito così emozionato era stato quel giorno dell’inverno del 1975, quando avevo tagliato l’ultimo aquilone e avevo visto Baba applaudire raggiante. Guardai Sohrab. Un angolo della sua bocca si era impercettibilmente sollevato. Un sorriso. Abbozzato, ma pur sempre un sorriso”
Elisa Repetto, 3E
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EliminaNadia Ferraris 3E
EliminaIl tuo post è molto originale, anche io ho letto il libro.Mi piacciono molto le spizzicate che fai.Ti consiglio di non rivelare la fine così il lettore del post è più motivato a comprare il libro.Il tuo post mi è comunque piacuto molto.
Lorenzo Cichero 3E 07/01/2015
RispondiEliminaRELAZIONE DEL LIBRO
IL SENTIERO DI NIDI DI RAGNO
Titolo: Il sentiero di nidi di ragno
Autore: Italo Calvino
Anno di pubblicazione 1987
Questo libro parla di Pin un ragazzo senza genitori che vive con sua sorella che fa la prostituta, durante la narrazione viene raccontato le avventura del protagonista dopo che è scappato di casa
ed ha incontrato Cugino, il soprannome dato a questa persona; grazie a lui Pin è riuscito ad entrare a far parte di un gruppo di partigiani. Questi ultimi facevano parte del plotone del Dritto il comandante; essi lo accolsero con loro e lo misero a lavorare in cucina durante l soggiorno con loro Pin imparò molte cose nuove e capì di avere un passione per le armi.
Il libro si chiama “il sentiero di nidi di ragno” perchè il protagonista prima di scappare rubò una pistola ad un tedesco e la nascose in un posto segreto dove facevano il nido i ragni.Non ho voluto raccontare il finale perchè vorrei invogliare altri ragazzi a leggere questo libro essendo coinvolgente ed interessante, le sequenze sono principalmente descrittive con un narrazione piuttosto lenta.
Ciao Lorenzo,
EliminaLa trama inquadra bene la vicenda, ma personalmente, avendo letto anche io questo libro, avrei aggiunto qualche nota tecnica e qualche espediente narrativo in più. Consiglio anch'io questo bellissimo libro!
Margherita Succio, classe 3E
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RispondiEliminaErika Corbo
RispondiElimina"Se riuscissi a trovare quello che non c'è, bhè allora hai trovato qualcosa di solo tuo. E se qualcun altro vede quello che vedi tu, bhè allora hai trovato qualcuno che ti vive"
"Ma le stelle quante sono? " è un romanzo scritto da Giulia Cercasi che racconta la storia di Carlo ed Alice, due ragazzi all'ultimo anno di liceo, amici da sempre, che piano piano si innamorano l'uno dell'altro. La particolarità del libro è che è diviso in due parti, che raccontano separatamente la storia di Alice e quella di Carlo.
Il romanzo è scritto in prima persona interna. La sequenza predominante è quella riflessiva: infatti nella parte di Alice ci sono anche delle parti scritte in corsivo riferite alla sorella più piccola, Camilla: infatti Alice racconta la storia proprio per lei. Le due parti sono scritte con lo stesso liguaggio che utilizzerebbero un ragazzo ed una ragazza di 18 anni.
Il romanzo è realistico, di genere d'amore e sociale.
Daniele Limata IIIE Recensione film Avatar
RispondiEliminaDIRETTO DA: James Cameron
ATTORE PRINCIPALE: Sam Worthington
Ho scelto di farvi “assaggiare” questo film, Avatar; perché quando l’ho visto mi sono appassionato ai film di fantascienza.
Avatar è un film di genere fantastico ambientato nell’ XXII sec. nel pianeta Pandora, quindi per noi dell’ XXI sec. ancora sconosciuto.
Su Pandora vive una specie di alieni alti tre metri, più grossi e forti fisicamente degli umani, i quali sul pianeta hanno costruito una base dove poter fare degli esperimenti per studiare le abitudini degli indigeni.
Una parte dei dirigenti del campo trama però nell’ombra per conquistare il pianeta.
Jake, il protagonista, arriva su Pandora dopo la morte del gemello, per sostituire il fratello alla guida di un avatar, un alieno creato in laboratorio.
La missione di Jake è esplorare il pianeta cercando di socializzare con gli alieni.
Dopo essersi avventurato nella foresta, Jake si perde e viene ritrovato dalla figlia del capo villaggio degli alieni e scelto dagli stessi per essere studiato. (praticamente il contrario della sua missione).
Vivendo con loro dovrà imparare le loro abitudini e venerare il loro dio, Eiwa, che viveva nell’albero secolare dove adesso vivono gli indigeni, per continuare la tradizione.
La vera missione dei dirigenti del campo, all’insaputa di tutti,però, è conquistare Pandora e ricavare da tutto il pianeta un minerale ricchissimo, l’unuptanium, che si trova proprio sotto l’albero sacro di Eiwa con il giacimento più ricco.
Jake, vivendo con gli alieni, si affeziona a loro e capisce la bellezza del loro pianeta e del loro modo di vivere.
Viene a scoprire il piano dei dirigenti e decide di schierarsi dalla parte degli indigeni e prova a difendere il pianeta, anche a costo della vita, aiutato da tutti gli indigeni e dai suoi amici.
Federica Carangelo IIIE
EliminaHai reso l'idea del film, anche se io avrei aggiunto qualche spizzicata ovvero qualche citazione degli autori. Per il resto penso sia stata una scelta coraggiosa perchè è un film conosciuto da tutti.
Elisa Repetto 3E
EliminaIo avrei aggiunto anche qualche scena dove sei stato particolarmente colpito e coinvolto
Daniele Limata III E
Eliminagrazie mille fede apprezzo i tuoi consigli
Anche io ho visto il film e trovo che ora sia tutto più nitido nella mia testolina! tornerò a casa e me lo riguarderò tutto! Mi hai fatto venire nostalgia di quella storia! Veramente, veramente bravo! però concordo con Federica, dovevi aggiungere qualche citazione.
EliminaDaniele Limata IIIE
EliminaGrazie mille eli. Grazie mille citru
Ciao Lima
EliminaMi è piaciuta la tua recensione, ma quelli non sono alieni, bensì Avatar
Daniele Limata IIIE
EliminaGrazie Giada, sono felice che ti sia piaciuta la mia recensione
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaLa recensione è bella, ben scritta, ma sarebbe stato bello un po' più di commento, per renderla più "tua".
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminamarchelli manuele: limata ti volevo criticare sul come hai raccontato il film. non hai raccontato della capsula con cui Jake si trasformava in avatar e non hai raccontato neanche i sentimanti che il prottagonista che aveva verso la principessa di questa tribù. le particolarità della guerra non le hai minimamente accennate. quindi non farla troppo piena la spizzicata ma neanche troppo vuota.
RispondiEliminaIo volevo spizzicarvi una poesia, questa ce la ha data la prof da leggere a casa come compito, codesto capolavoro si intitola: Sonetto dell’amore come un fiume, ma siccome è una poesia, e io adoro questo stile di scrittura, non mi sono fermato ad un’analisi frettolosa e scolastica.
RispondiEliminaQuesta poesia scritta dal brasiliano Vinìcius de Moraes parla di un crescente amore che si consolida nonostante all’inizio l’autore non se ne sia accorto e non ne era neanche tanto convinto. Le prime due strofe sono da quattro versi e le ultime due sono da tre, ma non mi concetrerò tanto sulla metrica, quanto sui sentimenti e le emozione che esprime e che trasmette.
Non so se per tutti quelli della seconda E che la hanno letta è così, ma credo che vi sia piaciuta, a me molto, forse perché io adoro le poesie, di qualunque genere, ma soprattutto quelle liriche e d’amore.
Vinìcius usa metafore molto d’effetto, ad esempio una che mi ha colpito parecchio è questa:
“questo amore che è il mio tumolo dove giace il mio corpo per sempre sotterrato”.
Questi due versi subito no li si potrebbe capire subito, infatti è e perché secondo me trasmetto più di un significato: questo suo amore è interminabile, come fa capire anche in versi precedenti e prossimi, per lui è come un tumolo, cioè una tomba, perché questo suo meraviglioso amore, lo seguirà fino alla morte, fino alla fine dei suoi giorni, ma non solo… continuerà anche nella morta, amerà per sempre la sua donna. Un secondo significato, potrebbe essere che il suo amore lo ha colmato in pieno, ricoprendolo come un tumolo, una tomba per l’eternità.
Se leggerete questa poesia (e spero proprio di si, così da confrontare le nostre analisi) vedrete che trasmette immagini non da poco, ad esempio una è trasmessa nei due versi che vi ho citato. No, non vi dirò qual è, dovrete scoprirlo…
Non vorrei dilungarmi troppo ma questa particolare metafora ve la devo non citare ma analizzare.
“Questo amore mio è come un fiume, un fiume
notturno, interminabile e lento
che scivola morbido nell’eremo…”
Questa strofa contiene una fantastica metafora. L’amore, rappresentato dal fiume, è notturno, che cresce che viene coltivato di nascosto, senza che gli altri se ne accorgessero. Interminabile e lento, e qua mi ricollego a ciò che ho detto prima, un altro modo per dire che il questo sentimento non cesserà mai di esistere. Che scivola morbido nell’eremo, il suo amore scava un solco piano piano, senza provocarli alcun dolore nel suo cuore, qui rappresentato dal deserto.
Spero vi sia piaciuta, e che vi abbia invogliati a leggerla, e a questo proposito vi dico che la trovate a pag. 298 del libro di antologia della seconda.
Sara Sciutto 2^E
RispondiEliminaCiao Andrea, volevo intervenire per farti notare che a mio parere hai ripetuto più volte alcune parole, come "tomba", "morte", "poesia". Complimenti per aver messo qualche citazione della poesia che è piaciuta molto anche a me. Attento agli errori di ortografia ma per il resto molto bene! :-)))
Sono michela 2e concordo con sara davvero bravo complimenti bravo
RispondiEliminaLe ho messe apposta per farle risaltare ma forse hai ragione ho un po' esagerato
RispondiEliminaBella tutti raga sono Dnilsson Pacheco della 2E e vorrei parlarvi di un libro
RispondiEliminaFalso disse il gatto, louiae munro foley, 1998, Mondadori, pag 117
Questo libro parla di una ragazza di nome Kiki che passando dentro al museo Galliard sente delle voci dall ufficio accanto, subito capisce che c`è un imbroglio.
Quando una sua amica che lavora al museo scompare del tutto, Kiki cerca di sbrogliare la situazione, riuscirà a salvarla o verrà prima eliminata?
Ciao, sono Andrej... giusto quello che ha detto Misael, io, invece, ti volevo consigliare di mettere nella spizzicata un po' più di dati tecnici, ad esempio il genere, o la persona che racconta. Bella la domanda alla fine che invita il lettore a leggere il libro. Ciao :D
EliminaCiao, sono Misael, della 2E. Volevo chiedere a Pacheco se "Falso disse il gatto" è il titolo del libro. Se è così ti consiglio di metterlo tra virgolette, per farlo risaltare di più. Ciao.
RispondiEliminaBella narrazione pache, ma l’analisi? Il tuo commento? Dove sono? Spizzicare un libro, non è solo raccontare la trama del libro, ma analizzarlo criiticamente in positivo e in negativo ed esprimere i sentimente che il racconto ti ha trasmesso.
RispondiEliminaGiusto, mettiamoci l'impegno di far comprendere ciò che la storia trasmette e come lo scrittore ha scritto.
RispondiEliminaRispondo qui a Manuel che chiedeva altri titoli di libri di Donatella Ziliotto. Ho pensato di metterne un elenco per far capire come sia stata prolifica, molti sono libri illustrati per bambini:
Mondo bambino 2014
Il bambino di plastica (Gli scriccioli) 2009
Mister Master (Gl'istrici) 2009
L'incredibile storia di Sundjata imperatore mandingo 2008
La servetta (Illustrati d'autore) 2007
Cavallo d'aria (I Sassolini a colori. Verde) 2006
Storie di coraggio e di paura. Con album e gadget (La fabbrica di storie) 2005
Un chilo di piume, un chilo di piombo. Ediz. integrale (I delfini) 2005
I Selvàgnoli (Gl'istrici) 2005
Con i leoni alle porte del paradiso. Vite di santi e animali fantastici (Jam. L'uva bianca) 2004
Corvo nero, bianca colomba. Vite di santi e animali fantastici (Jam. L'uva bianca) 2004
Anelli di drago e altre storie (Giunti Junior) 2004
Io, nano (Feltrinelli Kids. Il gatto nero) 2004
Il drago e il cowboy (Le letture) 2003
Tea Patata (Feltrinelli kids. Sbuk) 2003
Le bambine non le sopporto (I delfini) 2003
Il drago al guinzaglio (Jam. L'uva bianca) 2002
Il cervo che catturò il cacciatore (Jam. L'uva bianca) 2002
Mister Master 2002
Un chilo di piume un chilo di piombo (I delfini rilegati) 2002
Trollina e Perla (Storie e rime) 2000
Cento libri per navigare nel mare della lettura per ragazzi (Saggi) 1999
La rivolta di Buffo (Prime letture) 1999
Un castello per Sirena (Le letture) 1999
Vieni a Roma! (Per cominciare) 1999
Ho pa... Paura 1997
Paura! Racconti col brivido (Le letture) 1997
Vieni a Londra! (Per cominciare) 1997
La paura cresce. Racconti col brivido (Le letture) 1996
Anelli di drago (Gru. Giunti ragazzi universale. Under 10) 1994
La bambola, la pazza (Le letture) 1993
Signor B. Nel dolce paese (Gli ottagoni) 1993
Un chilo di piume, un chilo di piombo (Narrativa) 1992
Le memorie di Adalberto-Tea patata-L'uomo con la giacca verde (Tanteletture) 1991
Cicco perduto nei grandi magazzini (I girini) 1990
Blackout. Nel buio del terrore (Ex libris) 1989
Mantegna. I giorni delle frecce (L'arte per i bambini) 1989
Manuale del cacciatore di fantasmi 1988
Dov'è finita la fine? 1988
Botticelli. La primavera di un fauno (L'arte per i bambini) 1987
Tato Strampalato e Titina Perbenino (Le letture) 1981
Il maestro Bora (Le letture) 1981
Grazie prof di averci elencato tutti questi libri di Donatella Ziliotto, di sicuro abbiamo l'imbarazzo della scelta per le nostre interessanti letture.
EliminaThank you so much!!!
Prof la devo proprio ringraziare, non solo peri gli innumerevoli nomi dei libri che ci ha dato, ma anche per le poesi che alla seconda E ha dato da leggere di compito, così facendo così spinge a leggere e rileggere uno stile letterario che non tutti riescono a comprendere, ed è per questo dato che è meravigliosa la poesia. Se qualcuno si fermasse solo a leggerle senza cercare di capirle, non farebbe il compito come sun devo, credo, ne sono quasi certo che lei ci abbia assegnato questi brani da leggere per accrescere la nostra cultura, il nostro amore per la letteratura, e coltivare nobili sentimenti. Con questo messaggio vorrei, incoraggiare tutti a leggere e a rileggere ogni tipo di poesia, a rifletterci sopra, a studiarle "sottovoce", a capire i sentimentali dell'autore, è il poeta stesso.
RispondiEliminaDevo ringraziarla ancora di più perché così spero m era anche chi non n vuol sapere della poesia a "giocarci", perché questo non si può devinire un compito faticoso, non è neanche un compito, è cultura e accresce il nostro animo e noi stessi...
Credo di non poter far a meno di spizzicare tutte le poesie che ci ha dato, ma non posso, sovraccaricherei il computer!!😂😂 Quindi vi proporrò un po' di antipasto, un po' di primo, un po' di secondo è un po' di dolce....
RispondiEliminaOra che sono riuscito a entrare nel blog, non ne posso più fare a meno. È diventato come una droga per me, ma una droga buona, genuina e ravvivante...
RispondiEliminaQuesto blog è un modo per conoscerci, esprimerci, e sentir esprimere. Ragazzi abbiate tenera cura di voi stessi, del vostro sapere, della vostra cultura, non lasciate mai niente al caso, voi siete i padroni della vostra vita, perché sprecarla senza sapere? Senza conoscere? Senza amare? La Poesia alimentano tutte tre le cose, ci porte ovunque in luoghi fantastici, ci fa provare emozioni che la prossima sa normale non può, con questo non voglio svalutare quest'altro stile letterario, anzi, leggete di tutto e per tutto. A me personalmente piace di più la poesia, ma è solo un parere personale, forse è alimentato dal fatto che anch'io scrivo poesia, ma voi, dovete seguire il vostro cuore ciò che amate...
Mi devo scusare perché quando "attacco" non mi fermo più scusate, cercherò di regolarmi..😅😅
Ciao a tutti ragazzi! Sono Cekov, della 2^E. Wow... fate delle spizzicate fantastiche ^^ Fino a qualche giorno fa non potevo connettermi per la connessione. Anche se non scrivo molto, vi assicuro che leggo :) Volevo spizzicare una poesia, che era da studiare per la settimana scorsa. Si intitola "Il ponte Mirabeau". Scritta da Guillaume Apollinaire, fine '800, che scriveva nella corrente letteraria del Surrealismo, tratta dell'idea di questo poeta dell'amore. Ha otto versi alternati tra quartine e distici. Secondo il poeta, l'amore prima o poi finisce sempre. L'amore, per lui non ritorna. Alcune frasi molto forti, sono ad esempio:
RispondiElimina"Bisogna che ricordi
La gioia sempre vien dopo i dolori"...
come se, dopo che l'amore finisce, c'è la gioia, ma secondo me, un po' sbaglia. Questo perchè, vero che dopo la morte l'amore finisce, ma se è vero, e ciò non vuol dire voler avere rapporti sessuali con una persona, può durare per sempre. Amore vero, significa voler bene ad una persona, non per aspetto fisico, ma per il tempo che passi con lei e, cosa provi mentre stai con lei. Dopo questo lunghissimo mio prologo sull'amore :) secondo me il brano è tutto un grande ossimoro, perché mentre lui parla del suo punto di vista, e del fatto che l'amore finisce, pensa al ponte Mirabeau, sotto al quale scorre la Senna, che passa per Parigi, la cosiddetta città dell'Amore... Ciaoooo! :3
Sono Del Freo Daniele della 2^E.
RispondiEliminaVolevo spizzicare una poesia dal titolo “Romanzo” scritta da Attilio Bertolucci e scritta in versi.
Narra di una sera d’Autunno , durante la quale una carrozza sparisce per sempre. Nessuna indagine riesce a svelare il fatto che rimarrà sempre un mistero.
Secondo me , la carrozza rappresenta la vita di un individuo , che al giorno d’oggi non sappiamo dove può terminare la sua corsa.
La Poesia è formata da un’unica strofa divisa in dieci versi. Tra il primo e secondo e ottavo e nono versi sono presenti enjambament.
Non sono presenti rime di nessun genere. E’ presente un inversione nel verso: “e più non ritornò” il quale diventa: “non tornò più”.
Sono presenti personaggi all’interno della carrozza, ma non sono descritti, ma solamente citati.
Ho scelto questa poesia perché mi ha colpito il modo in cui l’autore è riuscito a paragonare la nostra vita ad un qualcosa a prima vista insignificante.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao a tutti ragazzi, oggi vi vorrei spizzicare una poesia "Canzone"
RispondiEliminaAmore, bada, se mi vuoi ferire, A
che la ferita non sia mortale. B
sinestesia
Lagnarmi non m'udresti del mio male, B
ma lontano da te vorrei morire. A
similitudine
Come la cerva ch'è ferita a morte, C
nel folto delle selve fuggirò. inversione D
Sola e senza rimpianger la mia sorte, C
amor,/ lon/ta/no/ da/ te/ mo/ri/rò. D
1 2 3 4 5 6 7 8 9
In questa poesia le strofe sono distiche
Nelle prime due strofe la rima è intrecciata
Nelle ultime due strofe la rima è alternata
C'è una sinestesia
C'è una ripetizione
C'è un'inversione
Nell'ultimo verso ho fatto la divisione in sillabe e ho scoperto che è un novenario
La poesia è stata scritta da Lalla Romano
Commento:
secondo me, la scrittrice, in questa poesia ha voluto esprimere i suoi sentimenti dopo una sua storia d'amore non andata a buon fine; però lei non ha voluto dirlo oralmente, ma ha deciso di farlo sapere a tutti con una breve poesia ricca di significati!!!!
BODRATO GIADA III E
Eliminaciao martino! Mi è piaciuta moltissimo questa poesia! Sono d'accordo con te, questa poesia è piena di significati, è veramente triste, ma allo stesso tempo da una sensazione veramente strana da descrivere a parole. Complimenti per la scelta! Sinceramente, non trovo neanche una critica da farti! ora vado a cercare la poesia completa su internet!
Mi complimento ancora con te!
GIADA BODRATO IIIE
Eliminaciao, sono nuovamente io, ho cercato la poesia, l'ho letta, ma per quanto mi sforzi non riesco a capire il perché di questo titolo, ti volevo chiede se tu ne avessi qualche idea. Scusami per il disturbo.
Scusatemi per il doppio invio :( :( :(
RispondiEliminaSono Francesco Lantero 2^E.
RispondiEliminaVolevo spizzicarvi una poesia della nostra antologia di seconda, intitolata :" La madre al figlio" di L.J. Hughes e scritta in versi.
Narra dell' amore tra madre e figlio paragonando una cosa molto importante come la vita, ad una scala che può essere piena d'ostacoli , ma anche di momenti indimenticabili. La vera e propria particolaritá di questa poesia oltre alla grande tecnica dell'autore è una forma d' arte dentro ad una poesia che in realtá anch'essa è arte scritta che leggendola, ti puó mostrare immagini di ricordi o sogni. Quello di cui vi stavo parlando infatti è il modo in cui é scritta . Non la tecnica ,ma bensì é stata scritta in modo da formare una scala. Eccovi un' esempio :
"Figliolo, ti dirò una cosa:
la mia vita non é stata una scala
di cristallo."
Per me il messaggio che ci vuole spiegare il poeta é che i genitori ci vogliono aiutare a compiere il nostro percorso di vita aiutandoci a non commettere gli stessi errori che hanno compiuto loro in passato.
Innanzitutto la poesia e una grossa similitudine. C'é un'enumerazione nel quinto sesto settimo verso.Per me la poesia é formata da una sola strofa .Ci sono delle enbanjement nel secondo al terzo verso, dal nono al decimo,dal tredicesimo al quattordicesimo,dal sedicesimo al diciassettesimo , dal ventunesimo al ventiduesimo che sono gli ultimi due versi.
Una delle assonanze é tra mia e vita. C'é la ripetizione del non.
Ho deciso di farvi assaggiare questa poesia perché mi piace il messaggio .
Tanti saluti da Lantero Francesco 2^E . u.u
Scusatemi , ma mi sono dimenticato di dire che non ci sono rime
EliminaXD
Ciao a tutti sono albino sophie della 2^E
EliminaOggi volevo spizzicare una poesia intitolata:"un gatto che dorme il pomeriggio"di Patrizia Cavalli. Narra di un gatto che dorme tutto il pomeriggio è disteso nel largo letto del padrone in un punto qualsiasi, purchè sia comodo, si sveglia in una qulsiasi ora per un rumore o per una carezza, esso non si smuove neanche ne si pone la domanda di sia colui che lo sta accarezzando, ma si stiracchia dal sonno ancor di piu in modo che la carezza abbia una durata di tempo maggiore. Perche l'amore verso un animale domestico dovrebbe sempre essere cosi anche se spesso gli animali vengono abbandonati o addiritura uccisi. CIAO A TUTTI SOPHIE
Ciao a tutti sono Manuel Lantero della 2E, oggi vi voglio spizzicare una poesia di un celebre autore di nome Pablo Neruda, uno dei più famosi poeti contemporanei: "Ode al carciofo". In questa poesia il carciofo viene visto come un guerriero con l'armatura, formata da tante squame, del colore delle bombe a mano (verde militare). E' descritto come un soldato, che va con le sue truppe al mercato; peccato che poi venga bollito per toglierli la "corazza" e per arrivare così al suo tenero cuore verde. Questa poesia è un po' la personificazione del carciofo, non ci sono rime, ho notato un'inversione e due similitudini, è formata da un'unica strofa composta da 35 versi. Ho voluto commentare questa poesia perché ammiro il modo in cui Neruda descrive e personifica gli ortaggi come la cipolla, il pomodoro e, in questo caso, il carciofo.
RispondiEliminaScusate, sono sempre io, Manuel, ho scritto toglierli al posto di togliergli e avrei dovuto scrivere trentotto versi anziché 35.
EliminaIn realtà vengono personificati anche altri ortaggi: la carota e la verza.
Ho notato una metonimia nell'ottavo verso, una enjambement tra il diciassettesimo e diciottesimo verso, tra il ventesimo e ventunesimo, tra il trentesimo e trentunesimo, tra il trentaduesimo e trentatreesimo, tra il trentaquattresimo e trentacinquesimo, trentaseiesimo e trentasettesimo e trentottesimo verso.
Sciutto Sara 2^E
RispondiEliminaCiao ragazzi complimenti per le vostre recensioni!
Da parte mia, voglio spizzicarvi la poesia che si intitola: "Per la città correva un uomo nero".
Inizierò dandovi qualche notizia sull'autore: Aleksàndr Blok fu uno dei più grandi poeti russi del secolo scorso. Vivendo gli anni della Rivoluzione Russa, la sua scrittura ha seguito una sorta di percorso biografico e legato alle sorti del proprio paese.
In questa poesia ci fa capire che lui ha già percepito un cambiamento nella Russia, e per mezzo di versi "magici" ci fa assaporare l'atmosfera di quei tempi...
E' l'alba quando un omino nero corre per la città a spegnere i lampioni, l'aurora si sta avvicinando, mentre l'omino sale sulla scala per raggiungere il lampione. Il poeta paragona inoltre la luce dei lampioni a strisce gialle che splendono nella sera, i raggi del sole si allungano fino a coprire i gradini, penetrando anche tra tende e spiragli. Nonostante questo spettacolo l'omino nero piange perché mentre è sulla scala, dall'alto, riesce a vedere la città da un altro punto di vista e sconsolato si dispera per la miseria delle persone.
All'inizio, l'omino nero sembrava quasi una persona insignificante, che svolge il suo lavoro e niente di più, mentre invece dopo ci si rende conto che ha dei sentimenti molto profondi, che esprime attraverso il suo pianto. Noto che è presente una rima interna: scialba / alba; e vi sono due inversioni o anastrofi: "Là dov'erano quiete, morbide ombre" e "Per la città correva un uomo nero".
La poesia mi è piaciuta molto per il senso profondo e nascosto che vuole esprimere l'autore, i versi mi fanno entrare nel vivo del "racconto", anche attraverso la musicalità.
Se volete leggerla (cosa che vi consiglio vivamente), la trovate a pagina 309 del volume di Antologia della classe seconda!!
Ciao, alla prossima spizzicata! :-D
Bonjour
RispondiEliminaBuongiorno ragazzi, sono molto contento delle vostre spizzicate, ho notato che molti di voi hanno pubblicato i loro antipasti, primi e secondi, ieri o oggi, e questi sono i miei compagni, forse è perché la prof ci ha dato di compito di spizzicare una poesi, ma cercate di capire che la lei cè lo da come compito perché vede che siamo pochi attivi credo, questo non è il solito compito. La professoressa vuole spingerci ad accrescere la nostra cultura ed ad avere una buona conoscenza letteraria. Adesso mi devo scusare perché i non sono stato tanto attivo, sono stato molto impegnato, quindi a questo proposito spizzicheró anch'io una poesia
Ciao ragazzi sono Alessia Lanza della 2^E La poesia che vorrei commentare è “La madre” scritta da Giuseppe Ungaretti uno dei più famosi poeti e scrittori italiani del ‘900. La poesia è composta da cinque strofe di diversa lunghezza: due quartine, una terzina e due distici che sono endecasillabi e settenari ma non seguono una rima. Ungaretti immagina di incontrare la madre nell’aldilà, la quale non lo vuole guardare fino a quando non avrà terminato di recitare le preghiere per ottenere il perdono di Dio. Il messaggio che il poeta ci vuole trasmettere è che la figura della madre ha un ruolo importante sia durante la vita che dopo la morte. La madre è una donna molto religiosa ed è per Ungaretti la metà che gli completa il cuore. All’interno della poesia ci sono tre metafore: Muro d’ombra – Sarai una statua - Avrai negli occhi un rapido sospiro. E’ presente una similitudine: “ alzerai le vecchie braccia come quando spirasti dicendo: Mio dio eccomi”. Ed infine ho trovato una sinestesia: “E avrai negli occhi un rapido sospiro”.
RispondiEliminaSono michela della2E e volevo spizzicarvi una poesia che si intitola canzone della cagna l'autore si chiama S.A. Esènin che è uno dei grandi poeti russi del novecento. Al mattino nel granaio quà e là le stuoie in fila le paragona come i capelli biondi una cagna fa sette cuccioli rossicci fino alla sera li accarezzava con la lingua sotto la calda pancia della mamma ma alla sera quando le galline si accuciavano nel camino viene il padrone e prende tutti e sette i cani e li mette nel sacco. Correva nei mucchi di neve che a fatica riusciva a seguirlo a lungo tremolava lo specchio dell'acqua non ghiacciata. Quando torna trascinandosi appena la luna sulla capanna gli sembrava uno dei suoi cuccioli. Guardava l'azzurro nel cielo ma luna sottile scivolava nei campi dietro al colle. E quando in dono le si butta una pietra per giuoco la cagna rotolò i suoi occhi come stelle d'oro nella neve. L'autore spiega l'amore dei suoi cuccioli che fa qualsiasi cosa per i suoi figli come la mamma che ama i suoi figli. Se volete leggerla è a pag 313
RispondiEliminaLa neve
RispondiEliminaCome pesa la neve su questi rami
come pesano gli anni sulle spalle che ami.
L'inverno è la stagione più cara,
nelle sue luci mi sei venuta incontro
da un sonno pomeridiano, un'amara
ciocca di capelli sugli occhi.
Gli anni della giovinezza sono anni lontani.
Qui la neve viene paragonata agli anni di una persona anziana.
Come la neve è importante per la natura, così l’esperienza di una persona anziana, arricchisce la vita di chi se ne avvale.
Apprezzo molto la tua spizzicata,ma secondo me avresti dovuto almeno nominare l'autore comunque io preferisco le poesie futuriste a quelle tradizionali.
EliminaErika Corbo III E
EliminaMi piace la poesia, molto suggestiva. Hai colto bene il significato, ma secondo me manca un po' di analisi poetica. Ad esempio io ho notato un'anastrofe: lo scrittore della poesia ha scritto "un'amara ciocca" invece che "una ciocca amara", quindi ha cambiato l'ordine della frase.
Ecco a voi la mia poesia, se vi va di leggerla la trovate a pagina 313 del libro di antologia di seconda, come anche le poesie dei miei compagni, ma questo non lo dico per cattiveria, lo dico perché quelle poesie meritano veramente di essere lette.
RispondiEliminaDa questa poesia si possono capire le origini dello scrittore, Esènin.
Canzone della cagna, porta alla mente l'immagine di colli campanari imbiancati di neve.
"Al mattino nel granaio,
Dove Biondeggiano le stuoie in fila,
Una cagna figlió sette,
Sette cuccioli rossicci.
Sino a sera li carezzava
Pettinadoli con la lingua
E la neve disciolta colava
Sotto il suo ventre".
Queste sono le prime due strofe.
Essendo una Storia in Versi,Questa poesia ha poche rime, e quelle che ha sono imperfette o interne.
Come potete vedere a metà dei due primi versi della prima strofa c'è una rima interna, non só se si può definire proprio una rima perché ha solo due lettere in comune e non tre, se così n si potesse definire allora sarebbe un'assonanza.
Nella seconda strofa si trova una ragazza ma a fine verso. He si può definire quasi alternata anche se la rima è solo nel primo e terzo verso.
Da un paesaggio tranquillo e beato si passa a un'altro angoscioso e ansioggeno
Alla sera il padrone de
I questa bella cagna viene a rapirli tutti i cuccioli e se ne va. La madre cerca con tutte le sue forze ma non riuscì a fermarlo. Tornata al granaio vede nella luna il volto di un suoi piccoli. Poverina è distrutta e sconsolata ha una totale crisi.
Secondo me questa poesia anche se è una Storia in versi ha due significati molti importanti.
Dall'azione del padrone si capisce l'inumanità degli uomini, dalla povera cagna, capiamo,che anche gli animali possono avere dei sentimenti, e che a volte possono essere più nobili di quegli degli uomini.
Ciao a tutti, sono Lorenzo Gaggero della 2^E e vorrei farvi conoscere una poesia che mi ha colpito molto. Si tratta di "GOAL" di Umberto Saba, un poeta italiano nato a Trieste nel 1883.
RispondiEliminaGOAL
Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla- unita ebrezza - per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
- l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa - egli dice - anch’io son parte.
Nella prima strofa il poeta descrive la delusione della squadra per il goal subito.
Nella seconda strofa viene descritta la grande gioia di quelli che hanno fatto il goal del vantaggio ed è la parte che mi ha più colpito perché viene messo in rilievo secondo me un momento di fratellanza tra i giocatori e il pubblico in delirio.
Nell'ultima strofa viene descritta la felicità del portiere della squadra vincente che, pur essendo dall'altra parte del campo, fa anche lui parte della festa.
In questa poesia possiamo trovare rime baciate: luce-induce , fratelli-belli , sola-capriola ;una sinestesia ( amara luce ); due anastrofe ( al suo collo si gettano i fratelli), e (presso la rete inviolata il portiere- l'altro-è rimasto); un enjambement (contro terra cela la faccia ) . La poesia è formata da tre strofe (sestine) irregolari formate da versi endecasillabi.
A me la poesia è piaciuta particolarmente forse perché parla di un argomento che mi riguarda da vicino e trovo che il poeta ha saputo descrivere molto bene le gioie e le delusioni che appartengono al mondo del calcio.
Spero piaccia anche a voi. Ciao Lorenzo Gaggero 2° E
Daniele Limata 3E
EliminaVolevo complimentarmi con te Lorenzo per la tua ottima spizzicata e perché mi hai fatto venire voglia di leggere più e più volte la poesia. Forse dovresti essere un po' più sintetico, ma per il resto va bene.
Scusa niki non mi sono accorto che ho spizzicato la tua stessa poesia, ma forse è meglio perché cosìabbiMo più punti di vista su cui meditare
RispondiEliminaEro troppo preso ad analizzarla che non mi sono accorto che la hai spizzicata anche tu, ho fatto il mio commento e poi tutto contento ho iniziato a scrivere la mia recensione. Me sa che dovrò mettere una suoneria per i messaggi del blog.
RispondiEliminaNadia Ferraris 3E
RispondiEliminaHo letto le poesie che avete pubblicato,e sono molto originali .Vorrei pubblicare anche io una poesia ma prima vorrei parlarvi del Futurismo , un movimento artistico fondato da Filippo Tommaso Marinetti ,un scrittore nato nel 1876 ad Alessandria d’Egitto da due genitori italiani.Questo movimento sostiene degli ideali che io non considero giusti,cioè l’industrializzazione,la velocità e la guerra che consideravano la sola igiene del mondo perché spazza via i deboli e seleziona i forti come accade nella natura. Una cosa che trovo molto interessante è il linguaggio che usano gli autori del Futurismo, perché aboliscono l’uso degli aggettivi,della sintassi,della punteggiatura e degli avverbi e usano i verbi all’infinito . Adesso vi vorrei spizzicare una poesia che mi ha colpito particolarmente perché comunica ai lettori usando i suoni, ovvero delle onomatopee .
“Bombardamento”
Marinetti
Ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo
all'infinito
nel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati balzare scoppi tali pugni batterie tiro rapido Violenza ferocia regolarità questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi acuti della battaglia Furia affanno
orecchie occhi
narici aperti attenti
forza che gioia vedere udire fiutare tutto tutto tara-tatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi schiaffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie salti altezza 200 m della fucileria Giù giù in fondo all'orchestra
stagni diguazzare buoi buffali pungoli
carri pluff plaff impennarsi di cavalli
flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiii scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craac Sciumi Maritza o Karvavena croooc craaac grida degli ufficiali sbataccccchiare come piattttti d'otttttone pan di qua paack di là cing buuum cing ciack ciaciaciaciaciaak su giù là là in-torno in alto attenzione sulla testa ciaack bello Vampe
vampe
vampe vampe
vampe vampe
Buongiorno a tutti e tutte, sono Alfonso Pampaloni della II E e vorrei spizzicare una poesia di Patrizia Cavalli (1947), è una poetessa contemporanea.
RispondiEliminaMi scuso profondamente per non essere riuscito a spizzicare prima, stavo troppo male. La poesia si intitola “Un gatto che dorme il pomeriggio”
Un gatto che dorme al pomeriggio □
nel larghissimo letto padronale □
in un punto qualunque, però comodo, □
che si sveglia in un’ora qualunque □
perché passa qualcuno e lo carezza, □
non si sveglia del tutto né si chiede □
chi è che lo carezza, ma si porge □
dal sonno solo un po’ □
per stirarsi in arrendevole lunghezza □ A
perché duri di più quella carezza. A
Forse così potrebbe essere l’amore.
Secondo me questa poesia può essere intesa come un’unica, grande metafora dell’amore dal punto di vista del gatto, che aspetta ogni segno di tenerezza proveniente dall’esterno.
La poesia è formata da un'unica strofa divisa in undici versi, ci sono diversi enjambement, ad esempio tra il
Primo e il secondo verso e così via fino al nono verso e il decimo, poi viene interrotto da un punto. L’ enjambement è indicato con un simbolo(□). E’ presente una rima baciata tra il non verso e il decimo.
Ho scelto questa poesia perché vedo il mio gatto, Puma, acciambellato in mezzo al mio letto ad aspettarmi e, quando lo accarezzo si stiracchia e si strofina sulla mia faccia anche dopo che io ho tirato via la mano e ho cercato di allontanarlo, la considero come un’azione simbolica come l’autrice della poesia.
spero di rimettermi al più presto per tornare con i miei compagi preferiti a scuola, per non parlare delle professoresse :D
ciao e a presto
Ciao a tutti, sono Alfonso della 2E
RispondiEliminaVorrei presentarvi un libro, o per meglio dire, una trilogia.
“Shadowhunters città di ossa/città di cenere/città di vetro” , Cassandra Clare, Mondadori, Milano, Città di ossa: giugno 2010, città di cenere: giugno 2010 e, infine, città di vetro: maggio 2014
Una sagra bestseller negli USA, più di venticinque milioni di copie vendute e, in Italia, cinquecento mila.
Il vero motivo per cui mi sono appassionato di questa saga è perché, prima di Gennaio, ho trovato il film di “Shadowhunters città di ossa” su Sky on demand e me lo sono guardato, dato che mi piaceva ho guardato se c’erano dei libri riguardanti il film e ne ho trovati ben 3. Vi racconterò della trama del primo libro e basta perché se racconto quella del secondo e del terzo vi sciuperei quelli precedenti buona lettura e spero sia di vostro gradimento
“Shadowhunters città di ossa”.
Quando Clary (Clarissa) entra per la prima volta al Pandemonium di New York è convinta di essere una ragazza come tante che va a ballare in un locale alla moda. Non sa ancora che il mondo è popolato da Nascosti (Licantropi, Vampiri, Figli di Lilith, cioè stregoni e del mondo fatato). Ma soprattutto dai Nephilim, implacabili cacciatori di demoni. Gli Shadowhunters.
Clary non sa soprattutto di essere una di loro. Ma lo scoprirà presto, prima di quanto pensi e la sua vita ne sarà sconvolta per sempre.
I personaggi più influenti sono Clary, ovviamente, Jace (Jonathan) e Simon. Clary è la più confusa, sia per i sentimenti che prova per Jace e Simon insieme, sia per il TERRIBILE cambiamento che ha subito la sua vita, scoprendo di essere una Nephilim. Jace è combattuto anche lui per i sentimenti che prova per Clary e per una scoperta, due per meglio dire che gli hanno cambiato TOTALMENTE la vita. Simon è il più confuso all’inizio, ma dopo si rivelerà sicurissimo di se e il più calmo dei tre. Gli ambienti sono per lo più interni e antitetici le sequenze sono un intruglio di possibilità, ma ne spiccano 2, dialogata e descrittiva. Il narratore è in prima persona e l’incipit è In medias res. Il tempo di narrazione è Molto veloce. Vorrei farvi notare una frase molto importante anche sul tema che abbiamo trattato a scuola oggi
“le loro vite bruciavano come fiammelle di candele e sono altrettanto facili da spegnere”
Il genere è fantasy… spero che vi sia piaciuta la mia spizzicata e vi auguro una buona settimana e spero che TUTTI intervengano sul blog
Ciaoooo
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao a tutti, sono Sara Sciutto della 2^E.
RispondiEliminaOggi volevo farvi conoscere "Twilight", il primo episodio della saga che porta il suo stesso nome.
"Twilight"; Stephenie Meyer; Fazi Editore; 2006; Ariccia (Roma).
Condivido con voi questo libro, perché mi ha fatto riflettere moltissimo e ha saputo interessarmi veramente tanto; posso ammettere che mi ha fatto capire sul serio cosa significa l'espressione "amore incondizionato".
Inizio raccontandovi brevemente la trama:
Bella Swan, una ragazza di diciassette anni si è appena trasferita a Forks, la più piovosa cittadina d'America. Appena arrivata nella sua nuova scuola tutti la accolgono bene e si dimostrano da subito amichevoli e disponibili. Ma ciò, o meglio, coloro che impressionano tanto Bella sono i membri della famiglia Cullen... Uno in particolare attira la sua attenzione: Edward. Con la pelle chiarissima, i capelli bronzo, gli oggi color oro, è talmente bello da sembrare irreale. La loro relazione inizierà con un'amicizia dapprima molto cauta, poi molto più intima e si trasformerà in un'attrazione travolgente.
La vita di Bella prenderà una piega terribilmente inaspettata e pericolosa.
In questo libro, ovviamente, non si interromperanno mai i colpi di scena e l'attenzione del lettore sarà sempre altissima. I luoghi sono per lo più ambientati in spazi aperti e il tempo di narrazione è abbastanza veloce, ma quando serve, rallenta per descrivere con più attenzione ciò che sta accadendo. L'incip è un'anticipazione del finale, che mi ha lasciato piacevolmente sorpresa.
Paragono l'amore tra Edward ed Bella ad un qualcosa di proibito, sembra quasi quello provato da Romeo e Giulietta: con qualche ostacolo, ma meraviglioso.
Consiglio vivamente questo libro, e spero che commentiate la mia spizzicata!
Ciaoo
Ciao, sono Daniele della 2E.
RispondiEliminaVolevo raccontarvi ciò che ho letto nel libro dell’antologia riguardo i diritti della donna.
Primariamente la donna era definita LA REGINA DELLA CASA. Il loro compito era di occuparsi dei figli, essere buone cuoche e casalinghe. Erano destinate quindi a vivere all’interno delle mura domestiche. Oggi in Italia le cose sono cambiate, ma in alcuni paesi, come in Iran, le donne sono, ancora oggi, considerate di seconda classe e non hanno gli stessi diritti dell’uomo. Per esempio, lo sapevate che non si possono far trovare con un ragazzo che non sia suo marito o fratello? Lo sapevate che non si possono truccare e non possono esporre i propri capelli? Per questo è stato inventato lo chador, ovvero un velo nero con cui le donne mussulmane si coprono il volto. Come dice un altro testo letto per casa, queste donne che non godono delle libertà comuni, nel caso venissero trovate senza velo andrebbero incontro a conseguenze a dir poco disastrose : verrebbero imprigionate, frustate, umiliate e sarebbero costrette a pulire i servizi igienici.
Per ricordare questi maltrattamenti nei confronti della donna è stata dedicata a loro una giornata detta Festa della donna. Io non sono d’accordo su questo perché secondo me non c’è bisogno di una festa per ricordare l’importanza della donna.
Ciao a tutti , sono Lorenzo Gaggero della 2^ E . Voglio fare un commento sui brani del libro dell' antologia di 2^ riguardo all' argomento: Il riconoscimento dei diritti della donna. La storia dei diritti delle donne è un aspetto molto importante e significativo della emancipazione e del progresso dell' umanità. Purtroppo per molti secoli ,fino al novecento circa, alle donne sono stati negati molti diritti ,per esempio non potevano votare, non lavoravano, non guidavano l' auto e non frequentavano la scuola. Alle donne spettava solo il ruolo di "Regina della casa" badando alle faccende domestiche e occupandosi dei figli .Mi ha colpito il primo brano :"Un ' insolita lezione a Teheran ", dove una ragazza Iraniana ,per poter frequentare un seminario privato dove poter studiare, è costretta a farlo di nascosto, coprendo i suoi vestiti colorati , i gioielli, i capelli e le unghie smaltate con una veste nera ,il velo e i guanti ,per poter fare ritorno a casa senza essere notata dai soldati .Mi disturba il fatto che in certi Paesi possa ancora esistere la lapidazione e che le bambine di 9 anni possano sposarsi perché penso che le donne debbano essere rispettate. Il secondo brano : " Donne al volante " tratta il tema delle donne in Arabia Saudita che hanno come obiettivi principali potersi togliere il velo , guidare l' auto e lavorare. Il terzo brano che ho letto : " La scuola: che conquista ! tratta il tema dell' istruzione di una bambina del Kenya che riesce a frequentare la scuola con molti sacrifici dei genitori per pagare le tasse scolastiche e superando i pregiudizi che vedono una femmina che frequenta la scuola come una pratica non comune. Una frase di quest'ultimo brano che mi ha colpito molto è :" Quando alla fine imparai a leggere e a scrivere , non smettevo mai , perché potevo leggere , potevo scrivere e soprattutto , potevo cancellare ! ":Questa frase mi ha colpito perché la bambina è felice di compiere dei gesti che io ho sempre dato per scontati e che invece per alcuni può essere ancora una conquista da raggiungere.
RispondiEliminaLeggendo questi brani ho capito che le donne in generale hanno dovuto lottare parecchio e ribellarsi alle ingiustizie per fare delle conquiste che in alcune parti del mondo rappresentano ancora un traguardo difficile e lontano .
Ciao a tutti, siamo la classe IID e abbiamo letto i vostri post. Grazie per le informazioni.
RispondiEliminaUn caro saluto
La classe IID
La settimana scorsa abbiamo visto in classe il film "Intelligenza artificiale" di Spielberg. E' una storia molto commovente che ci ha fatto riflettere molto.
RispondiEliminaRiassunto: in un futuro dove il riscaldamento globale ha fatto sciogliere le calotte glaciali e sommerso buona parte della terra, gli uomini convivono con i robot che non provano sentimenti e non consumano risorse. Questi robot sono detti "mecca".
Uno scienziato però vuole creare un robot in grado di provare emozioni ed amare.
Così nasce "David", un bambino mecca perfetto e reale. David viene assegnato ad una famiglia che ha un figlio in coma e soffre la mancanza di un bambino.
La nuova madre accoglie David con difficoltà ma con il tempo comincia ad amarlo.
Il figlio però, miracolosamente, esce dal coma e torna a casa.
Comincia una difficile convivenza con David che, nonostante voglia solo essere amato, riesce a combinare alcuni guai e a mettere in pericolo la vita del ragazzo.
La famiglia si vede costretta a riportare David alla fabbrica di costruzione per farlo distruggere, ma la madre non se la sente e lo abbandona nel bosco. Qui David comincia un lungo viaggio, aiutato da un mecca gigolò e dall'orsetto meccanico Teddy, alla ricerca della fata Turchina con il desiderio di chiederle di trasformarlo in un bambino vero ( come è accaduto a Pinocchio) per poter avere l'amore della mamma.
Ma l'avventura sarà ancora lunga e si protrarrà nel futuro ancora più lontano. Non sveliamo il finale che è davvero sorprendente e vi consigliamo di vedere il film.
Giudizio: il film ci è piaciuto molto e ci ha coinvolto in una riflessione sui sentimenti e sul tema delle tecnologie.
Ciao sono Alessia Lanza della 2^E e volevo commentare l’argomento dei diritti della donna.
RispondiEliminaAgli inizi del 900’ alle donne non venivano riconosciute le possibilità sociali, ma non solo, perché non potevano: esprimere le proprie opinioni politiche attraverso il voto, frequentare la scuola e infine poter lavorare al di fuori della casa. L’unico ruolo era quello di occuparsi dei lavori domestici e venivano ritenute delle buone casalinghe. Facendo riferimento ad un brano che ho letto, la protagonista era una donna che in casa indossava abiti normali ma, quando usciva di casa si copriva per non farsi vedere;le sue unghie erano smaltate e prima di uscire indossava dei guanti , per coprire la maglietta e gli orecchini portava un velo intorno al collo; correva molti rischi perché sulla strada c’erano persone armate che potevano frustarla, multarla o imprigionarla se non si comportava nella maniera adeguata. Un altro divieto era di non poter frequentare la scuola, ma in questo brano la ragazza, grazie l’aiuto economico dello zio,e riesce a frequentare la scuola. Pensando al brano mi rendo conto che la conquista della protagonista è molto importante per la sua famiglia, mentre per noi ragazzi è una normalità che spesso non apprezziamo. L’ultimo testo che ho letto racconta della gioia e dell’emozione di due donne quando scoprono di aver conquistato un nuovo diritto ovvero quello di guidare l’auto. I diritti che le donne rivendicavano in questi brani possono apparire scontati, specialmente nella parte più evoluta del mondo, ma per alcuni paesi, a causa di tradizioni culturali e religiose, queste conquiste sono ancora oggi un traguardo difficile e lontano.
ciao sono Michela Cavanna della 2^E e volevo commentare l'argomento i diritti della donna. AGLI inizi del 900 le donne non potevano esprimere le loro opinioni politiche per esempio il voto, non potevano neanche frequentare la scuola. prendendo spunto del brano che ho letto la protagonista è una donna che non potevano truccarsi e mostrarsi in pubblico in compagnia di padri, fratelli o mariti. inoltre si doveva coprire il volto con il velo e i guanti così non la notavano i soldati, le giovani donne che non obbedivano, alle regole venivano portate in prigione e poi venivano frustate, multate e umiliate ed erano costrette a pulire i servizi igienici. facendo riferimento al brano i divieti che c'erano era anche di non poter frequentare la scuola , il brano parla di un ragazza grazie a suo zio , riesce a frequentare la scuola. quando la bambina vede suo cugino che scrive e che cancella gli sembra una magia, se non sai scrivere e vedi gli altri scrivere ti sembra tutto magico. l'ultimo brano che ho letto parla delle difficili condizioni delle donne saudite e gli era impedito di guidare. la donna in molti paesi non sono ancora rispettate a noi sembra che le donne che vengono maltrattate sia finita invece no.
RispondiEliminaBuona sera cari lettori, sono Andrea Parodi della 2^ E ho visto che è entrata la seconda D, bene più persone più considerazioni.
RispondiEliminacredo che la prof abbia fatto molto bene a darci questo argomento da trattare, i diritti della donna.
sul nostro libro dell'antologia diverse pagine sono dedicate a questo argomento, in particolare mi ha colpito il racconto " donne al Volante" di Jean Sasson. Fra restrizioni e divieti quando le due protagoniste vengono a sapere che alcune donne sono riuscite a guidare nonostante il divieto esplosero di gioia, questo ci fa capire come non sono abitua a nuove concessioni e libertà.
coloro che erano in macchina vennero punite severamente, questo no dovrebbe farci pensare?
facendo una piccola ricerca ho scoperto che l'Italia è fra i terzi posti per lo staus della donna, quindi riflettiamo su ciò, perché, se è così è per colla della mentalità degl' italiani, noi siamo così? riflettiamoci....
Ciao, sono Manuel, della II E; volevo fare un commento sui diritti della donna, un argomento trattato nell'antologia di quest'anno.
RispondiEliminaNei testi letti si possono notare varie limitazioni imposte alle donne, presenti tuttora in luoghi come Arabia Saudita ed Iran, in cui non possono guidare, vestirsi normalmente e votare... Con questi dati possiamo dedurre che le condizioni sociali delle donne non sono sempre favorevoli. Mi ha colpito molto il fatto che, in un racconto letto, le protagoniste erano così abituate alla loro "prigionia" da essere indecise su quello che poteva essere giusto per la donna. Posso concludere che la festa a loro dedicata, in parecchi Paesi non è servita a molto.
Ciao a tutti, sono Sara Sciutto della 2^E e volevo condividere con voi il tema che riguarda i diritti della donna. Fino al Novecento le donne non avevano diritti, non andavano a scuola, non potevano lavorare e tantomeno non potevano esprimere la loro opinione politica attraverso il voto. Erano considerate casalinghe e il loro compito era quello di educare i figli e di tenere in ordine la casa. Le donne non avevano accesso al mondo esterno, mentre gli uomini sì.
RispondiEliminaMi ha molto colpito il brano "Un'insolita lezione a Teheran" perché parlava di una ragazza che per uscire di casa doveva privarsi della propria personalità e finire sotto a un velo nero. Si nascondeva coprendosi il collo, la bocca e tutti i vestiti; perfino le unghie, smaltate, venivano sostituite da guanti di pizzo nero. Camminando per le strade il suo sguardo era fisso al terreno e non osava guardare nessuno. Si sentiva quasi umiliata.
Nell'altro testo intitolato “La scuola: che conquista!” narrava di una bambina, di nome Wangari e del suo immenso desiderio di andare a scuola.
Questo brano mi ha fatto riflettere moltissimo perché Wangari voleva imparare a leggere e a scrivere ed era affascinata dal poter cancellare una parola dopo averla scritta. Ricorda con piacere il suo primo giorno di scuola e si domanda come sarebbe potuta andare la sua vita se sua mamma non avesse accettato di mandarla a scuola. A quel tempo la sua era una “fortuna”; alla famiglia costava molto: si guadagnava poco e si faticava a pagare la retta scolastica. Ciò nonostante Wangari andò a scuola e apprese a leggere e scrivere.
Se volete leggere questi brani li trovate nell'Antologia di 2^.
Questi racconti mi fanno riflettere molto sulla condizione della donna nella società.
Quasi non riesco a immaginare una città, uno stato dove una donna non possa guidare perché lo vieta la legge. Penso che i diritti e i doveri dovrebbero essere uguali per ogni individuo, senza distinzioni tra maschi e femmine.
Ciao a tutti, sono Albino Sophie della 2^E e volevo fare un commento sui diritti della donna. La storia dei diritti delle donne rappresenta un aspetto tra i più importanti e significativi dell'emancipazione. E noto che per molti secoli si può dire fino al novecento alle donne non sono state riconosciute le più elementari possibilità sociali; non solo era impedito di esprimere opinioni politiche personali attraverso il voto, ma era di fatto interdetta anche la frequenza delle scuole. Alle donne rimaneva solo il ruolo di 'REGINA DI CASA" spettava loro badare alle faccende domestiche, e occuparsi dei figli.
RispondiEliminaCiao a tutti sono Francesco Lantero della 2^E e vorrei trattare un argomento molto importante che purtroppo continua da tanto tempo ( precisamente da millenni !) : I diritti della donna.
RispondiEliminaCome ho giá menzionato prima la donna era considerata inferiore all' uomo e quindi trattate come la seconda classe della società ; giá dagli antichi greci le donne non potevano usufruire di diritti che sembrano scontati che specificherò in seguito . Secondo me é vero che ci sono tantissime diversitá tra l'uomo e la donna ( per esempio la forza fisica che nella media é maggiore quella degli uomini rispetto alle donne) ma comunque senza ombra di dubbio bisogna rispettare il sesso femminile e fare in modo che sia pari al sesso maschile e che abbiano gli stessi diritti e doveri. Fortunatamente le donne dei paesi più sviluppati possono " usare" la maggior parte dei diritti che si sono conquistate durante il ' 900 . Purtroppo non é la stessa cosa delle donne di origine musulmane che come, nel brano : " Un'insolita lezione a Teheran" di cui si parla di donne in cui secondo mé viene violata la libertà visto che non sono libere della loro scelta di vita, non hanno la libertá di opinione e certe non possono manco frequentare servizi come l ' istruzione. Per eliminare queste discriminazioni l'8 marzo é la giornata mondiale dei diritti della donna anche se io ritengo che non dovrebbe esserci una giornata della donna perché loro dovrebbero essere rispettate quotidianamente . Perché allora la donna in certi paesi continua ad essere considerata inferiore??? Il brano " Donne al volante" ce lo può spiegare:" Ali avrebbe lottato strenuamente per mantenere tutto così com'era, perché un uomo cattivo come lui sarebbe stato terrorizzato da una donna forte e dal carattere volitivo.
A presto da Francesco Lantero 2^E XD
Ciao, anche io, come molti miei compagni, vorrei trattare questo argomento: i diritti della donna. Oggi pensiamo:"Cosa? I diritti della donna? Ma questi problemi non ci sono più!", però, magari non ci sono in Europa, ma pensiamo agli altri continenti e alle altre religioni; ad esempio, le ragaze musulmane non possono mostrare le unghie smaltate, i capelli e non possono farsi vedere in giro con uomini (a parte fratelli, marito o padre.).......voi le sapevate queste cose? Bè, io no, e mi sembrano cose stranissime!!!
RispondiEliminaPoi a casa ho letto un testo che mi ha fatto rimanere a bocca aperta, parlava di una bambina (credo dell'Africa) che voleva andare a scuola, ma secondo i genitoi non serviva, dato che le ragazze potevano vivere facendo le pulizie in casa e aspettando che il marito portasse a casa lo stipendio. La bambina alla fine è riuscita ad andare a scuola, con suo cugino, che nel tragitto di 5 chilometri gli fece vedere come si scriveva e come si cancellava; però, voi ci pensate, le ragazze in Africa che vanno a scuola, sono pochissime, per noi è strano, ma per i genitori di questi bambini, che sono nella maggioranza poveri, è un costo altissimo, e allora preferiscono far studiare il ragazzo e mandare la figlia a fare le faccende domestiche, per velocizzare le pulizie, il lavaggio dei vestiti e così via!!!